Imprese

Caro-materiali, la denuncia delle imprese impiantiste: impossibile partecipare alle gare pubbliche

Carlini (Assistal): subito il decreto prezzi e un provvedimento straordinario, impatto devastante per le aziende

di Mau.S.

Impossibile partecipare alle gare pubbliche a causa di capitolati che non tengono conto dell'impennata dei prezzi dei prodotti da costruzione. È la denuncia che arriva dall'Assistal, l'associazione nazionale delle imprese costruttrici di impianti, di servizi di efficienza energetica (Esco) e facility management.

«Le nostre aziende associate –attacca il presidente Angelo Carlini - continuano a segnalarci la presenza di enormi difficoltà che sfociano sino all'impossibilità di partecipare alle nuove gare. In particolare, rinveniamo due evidenti criticità: la prima, è l'assenza totale di una revisione dei prezzi alla luce degli aumenti del costo delle materie prime. La seconda, è il ricorso a prezzari regionali che non tengono conto delle eccezionali condizioni di mercato».

L'Assistal non si limita a denunciare il mancato adeguamento dei prezzari alla fiammata subita dai materiali edili negli ultimi mesi. «Consultando i documenti di gara – sottolinea Carlini – ci risulta che i prezzi adottati, già di per sé incongrui, sono stati ulteriormente ridotti prendendo a riferimento l'analisi dei ribassi offerti in sede di gara su precedenti appalti analoghi: non si può operare in queste condizioni».

Carlini torna anche sulla mancata adozione del decreto con il quale il ministero delle Infrastrutture è chiamato a rilevare gli aumenti percentuali dei singoli prezzi dei materiali da costruzione, verificatisi nel primo semestre del 2021: il cosiddetto «decreto prezzi». «Ci chiediamo anche - aggiunge il presidente dell'Assistal - perché nessun provvedimento straordinario sia ancora stato adottato. Bisogna intervenire in fretta e non lasciare il peso sulle spalle delle imprese, che non hanno la forza finanziaria di reggere impatti così devastanti. Con aumenti dei materiali in continua crescita, l'unico traguardo che abbiamo davanti a noi è l'insostenibilità e la paralisi del mercato, e tutte le spinte incentivanti saranno completamente inutili».

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