Imprese

Caro- materiali, impiantisti contro il decreto Mims: imprese lasciate sole dal governo

di Mau.S.

Non è piaciuto, per usare un eufemismo, alle imprese impiantiste il decreto con le rilevazioni dei prezzi dei materiali varato dal Mims. «Il Ministero non ha saputo o, peggio, voluto ascoltare le imprese», attacca Angeelo Carlini Presidente di Assistal, l'associazione di riferimento delle imprese che si occupano di impianti e facility management, che giudica il decreto «completamente inutile per la salvaguardia del settore delle costruzioni».

Carlini contesta il decreto percHè da una parte da una parte «definisce una lista carente di moltissimi dei materiali di uso comune nel mercato della costruzione degli impianti e dei servizi energetici» e dall'altra, per i («pochi») materiali individuati riporta percentuali di aumento più basse della realtà «Facciamo riferimento alle tubazioni in acciaio nero senza saldatura che per il Mims hanno avuto un incremento del 23%, laddove le nostre imprese ne hanno registrato il 73% - continua il presidente Assistal -. Stesso discorso per la tubazione in polietilene ad alta densità, 20% contro 47%, tubazione in PVC rigido 21% contro 65%, tubo in polipropilene corrugato per impianti elettrici, 21% contro 98%, fili di rame conduttori, 32% contro 55% e tubi di rame per impianti idrosanitari, 16% contro 55%».

«Ad oggi c- conclude Carlini - , non avvertiamo da parte del Governo l'attenzione necessaria per un problema che mette a rischio l'esistenza stessa delle imprese e di un intero settore. Siamo noi, con i nostri lavoratori, a constatare giorno dopo giorno cosa significhi un aumento del 50 o del 60% dei materiali, per cui le nostre istanze meritano una considerazione più ampia, per non dire più seria, rispetto ad un decreto parziale, tardivo e collazionato da tecnici che hanno ampiamente dimostrato di non conoscere le difficoltà quotidiane nella quali operiamo».

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