Appalti

Caro-materiali, sbloccati 815 milioni per le «opere indifferibili» di Pnrr e Pnc: le quote ente per ente

In Gazzetta il decreto del ministero dell'Economia con l'elenco delle preassegnazioni per il primo semestre 2023

di Mauro Salerno

Si sbloccano 815, 7 milioni di euro a favore delle amministrazioni impegnate nella realizzazione degli interventi finanziati dal Pnrr e da Piano nazionale complementare (Pnc). È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.75 del 29 marzo 2023, il decreto del Ragioniere generale dello Stato del 13 marzo 2023 che definisce la pre-assegnazione del risorse del maxi-fondo da 10 miliardi per le opere indifferibili, introdotto dal decreto Aiuti (Dl 50/2022) per far fronte al rincaro dei materiali da costruzione, formalizzato anche attraverso l'aumento del 20% dei prezzari regionali.

La preassegnazione riguarda le opere da avviare nel corso del 2023 (questo decreto si riferisce al primo semestre), per le quali le somme sono già state validate dalle amministrazioni statali finanziatrici o titolari dei relativi programmi di investimento.

Si tratta di fondi che ricadono su centinaia di interventi delle varie missioni del Pnrr che riguardano un numero altrettanto considerevole di Comuni e altri enti appaltanti, in qualità di soggetti attuatori degli investimenti, e fanno capo soprattutto a progetti finanziati dal ministero dell'Interno (340,3 milioni) al ministero dell'Istruzione (291,6) e alle Infrastrutture (66,2). Nel campo degli investimenti finanziati dal Pnc (in tutto 14,8 milioni) ad assorbire la quota maggiore sono investimenti che fanno capo al ministero delle Infrastrutture (12,9 milioni) e poi al commissario straordinario per la ricostruzione del sisma 2016 (959mila euro) e, infine , al ministero della Cultura (980mila euro).

Pubblichiamo qui gli allegati al decreto che riportano la ripartizione delle risorse ente per ente per gli interventi finanziati dal Pnrr (Allegato 1) e dal Pnc (Allegato 2) oltre al riepilogo generale delle pre-assegnazioni (Allegato 3). Si tratta di somme che, per ciascun ente, spaziano in un range compreso tra poche migliaia e qualche milione di euro nei casi di maggiore consistenza.

Va ricordato che alla preassegnazione accedono, su base semestrale, gli enti locali attuatori degli investimenti , che avviano le procedure di affidamento delle opere pubbliche dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. La procedura prevede che una volta pubblicato il decreto, gli enti ricompresi nei primi due allegati devono provvedere, entro dieci giorni dall'avvio della procedura di affidamento, al perfezionamento del Cig eall'inserimento e/o aggiornamento sul sistema Regis delle informazioni relative all'avvio della gara.

L'obiettivo è quello di velocizzare le procedure legate all'avvio dei cantieri delle opere finanziate dal Recovery, che in questi giorni sono al centro delle polemiche per i ritardi di spesa e la richiesta di rimodulazione del cronoprogramma che l'Italia proverà a trattare con l'Europa.

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