Caro prezzi energia e materiali, Bianchi: subito contromisure, non c'è impresa in grado di resistere
Il vicepresidente dell'Ance ascoltato dalle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera: «Impatto rapido e devastante»
«Nessuna impresa, grande, media o piccola, può reggere un impatto così rapido e devastante. La situazione è ormai fuori controllo. Servono subito misure efficaci e immediati. I cantieri stanno chiudendo e il Pnrr rischia di fallire». Il vicepresidente dell'Ance, Edoardo Bianchi, ascoltato oggi dalle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera, ha ribadito l'allarme della categoria causato dall'incremento dei prezzi dei materiali edili, che a causa della guerra iniziata dalla Russia, ha visto una rapida accelerazione insieme all'impennata dei listini delle materie prime e del costo dell'energia. Le misure compensative previste a favore delle imprese nel decreto legge Energia (n.17/2022), sostiene l'Ance, «non sono sufficienti perché sono troppo limitate e hanno tempi di attuazione lunghissimi - più di un anno -, incompatibili con l'emergenza in atto».
Il meccanismo compensativo ipotizzato, secondo l'Ance non è efficace nella situazione attuale.
Situazione, ha spiegato Bianchi, «contraddistinta da aumenti, spesso a tripla cifra - è quadruplicato, per esempio, il costo dell'energia in pochi mesi - della stragrande maggioranza dei fattori della produzione, materiali da costruzione inclusi». Si tratta, ha concluso, di «una situazione, già drammatica - i prezzi di alcuni materiali legati all'acciaio sono quasi triplicati nel 2021 - che si sta deteriorando molto rapidamente a causa del sopraggiunto conflitto ucraino». Il vicepresidente dell'Ance ha spiegato che la misura indicata dal decreto legge rimanda al meccanismo della compensazione prevista dal codice appalti, che «è chiaramente pensato per operare in tempi ordinari: in contesti economici, cioè, caratterizzati da stabilità, nei quali gli aumenti colpivano solo un numero limitato di materiali e le imprese, conseguentemente, potevano sopportarne i relativi extracosti, sia pure per qualche mese».
La norma prevede un meccanismo applicativo che passa per una rilevazione dei prezzi condotta a intervallo semestrale dal ministero delle Infrastrutture. Si tratta di «un meccanismo troppo lungo e farraginoso che impone alle imprese di aspettare oltre un anno: non è, pertanto, immaginabile applicare tali meccanismi in una situazione straordinaria come quella attuale, contraddistinta da aumenti - spesso a tripla cifra (quadruplicato il costo dell'energia in pochi mesi) - della stragrande maggioranza dei fattori della produzione, materiali da costruzione inclusi». «Una situazione, già drammatica (i prezzi di alcuni materiali legati all'acciaio sono quasi triplicati nel 2021), che si sta deteriorando molto rapidamente a causa del sopraggiunto conflitto ucraino. Lo testimoniano l'ulteriore aumento dei costi dell'acciaio di circa il 20% in meno di 10 giorni, l'irreperibilità di materiali come bitume o il fermo della catena di approvvigionamento che sta paralizzando progressivamente i cantieri», ha concluso Bianchi.