Fisco e contabilità

Cdp, al via da domani il piano di rinegoziazione dei mutui per 6.600 enti locali con iter tutto digitale

L'iniziativa permette di rimodulare il profilo di rimborso di 130.000 prestiti, per un debito residuo di 24 miliardi

di Daniela Casciola

Prenderà il via da domani, 6 aprile, il nuovo piano di rinegoziazione dei mutui lanciato da Cassa Depositi e Prestiti per sostenere i Comuni, le Province e le Città Metropolitane. L'iniziativa coinvolgerà circa 6.600 enti locali che potranno rinegoziare fino a 130.000 mutui per un debito residuo totale di circa 24 miliardi.

Le modalità operative per procedere alla rinegoziazione da parte degli enti sono delineate nella circolare n. 1303/2023. Nel periodo di adesione, che va dal 6 al 26 aprile 2023, Cdp metterà a disposizione l'elenco dei prestiti originari, rendendo note le relative condizioni economiche di rinegoziazione nella sezione dedicata alla Pubblica amministrazione sul sito internet di Cassa Depositi e Prestiti.

Per la prima volta, gli enti potranno finalizzare l'iter di adesione con una modalità interamente digitale, dalla fase istruttoria e fino a quella contrattuale, che consente di velocizzare e semplificare sensibilmente l'intero processo.

Possono essere rinegoziati i prestiti intestati agli enti e concessi antecedentemente al 1° gennaio 2022, connotati dalle seguenti e contestuali caratteristiche:
a) prestiti ordinari a tasso fisso, variabile e flessibili;
b) oneri di ammortamento interamente a carico dell'ente beneficiario;
c) in ammortamento al 1° gennaio 2023, con debito residuo a tale data pari o superiore a 10.000 euro, e scadenza successiva al 31 dicembre 2027.

Sono inclusi nella rinegoziazione anche i prestiti oggetto di precedenti operazioni di rinegoziazione (a esclusione di quelli rinegoziati con struttura indicizzata all'inflazione italiana in base alla circolare n. 1257/2005) attivate dalla Cdp successivamente alla trasformazione in società per azioni, nonché quelli rinegoziati ai sensi del Dm Mef 20 giugno 2003. Inoltre, sono rinegoziabili anche i prestiti intestati a enti in procedura di dissesto, purché sia stata approvata l'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©