Appalti

Centrali di appalto, l'Anac chiede paletti più rigidi per l'iscrizione all'albo

Segnalazione al Governo: aggiornare i requisiti limitandoli alle gare aggiudicate (non solo bandite) in prima persona

di Mauro Salerno

Servono paletti più rigidi per selezionare i soggetti aggregatori capaci di gestire le gare più complesse per le piccole e piccolissime stazioni appaltanti, come ad esempio i Comuni di minore dimensione. Bisogna innanzitutto evitare la possibilità di spendere requisiti che in realtà non si hanno pur di strappare l'iscrizione nell'elenco gestito dall'Autorità Anticorruzione (Anac) e soprattutto far sì che la selezione avvenga tenendo conto delle gare effettivamente aggiudicate e non solo bandite, senza minimamente preoccuparsi del loro esito.

A lanciare l'allarme sulla necessità di rimettere mano ai requisiti di selezione delle grandi centrali di appalto è l'Anac, l'Autorità che gestisce l'iscrizione all'elenco dei soggetti aggregatori, che all'ultimo aggiornamento contava 31 iscritti (Consip, Regioni, due province e grandi città). La richiesta è stata messa nero su bianco nel primo atto di segnalazione Parlamento (n. 8/2020) firmato dal nuovo presidente Giuseppe Busia.

Le norme, si legge nel provvedimento Anac, prevedono che "sia le città metropolitane sia le Province, nel caso in cui richiedano l'iscrizione all'elenco dei soggetti aggregatori possono far valere, ai fini del raggiungimento dei volumi di gara necessari per la "qualificazione", gli appalti degli enti locali rientranti nell'area territoriale della stessa città metropolitana o della provincia, senza preoccupazione e/o limitazione alcuna nel caso che l'ente locale ricadente nell'area possa a sua volta essere aggregato ad altro soggetto aggregatore intermedio", creando di fatto " una potenziale duplicazione dei dati spendibili per la qualificazione all'elenco dei soggetti aggregatori". E aprendo così le porte a stazioni appaltanti che in realtà non avrebbero i requisiti per farne parte.

"Se si consente di utilizzare ai fini dell'iscrizione nell'elenco dei soggetti aggregatori bandi di gara per i quali non si è svolta alcuna attività ovvero che non abbiano la benché minima attinenza alle categorie merceologiche di competenza dei soggetti aggregatori - sottolinea l'Autorità - , si tradisce la ratio della suddetta normativa, tesa a ridurre il più possibile i centri di spesa per favorire forme di centralizzazione e professionalizzazione delle strutture che si occupano di public procurement".

La seconda criticità riguarda il fatto che le norme per l'iscrizione all'elenco in questo momento tengono conto solo del volume dei bandi pubblicati dalle varie stazioni appaltanti (si considerano i tre anni precedenti alla richiesta), senza preoccuparsi che poi effettivamente quelle gare si concludano positivamente e diano il via a una gestione attiva del contratto. Mentre solo una piccola parte di quelle gare arriva al conclusione del percorso. "Dati empirici estratti dalla Banca dati nazionale dei contratti pubblici - segnala ancora l'Anac - mostrano come nel triennio 2016-2018 l'ammontare dell'aggiudicato da parte dei soggetti aggregatori del comma 2 (province e città metropolitane) costituisca poco più del 30% per cento del bandito, pari a 237 milioni di euro, a fronte di un importo complessivo bandito di 773 milioni di euro". "Va precisato - si legge ancora nel provvedimento - che la percentuale è certamente sottostimata per effetto dell'evasione o, più probabilmente, del ritardo nel rispetto degli obblighi di comunicazione all'Osservatorio dei contratti pubblici".

Di qui la duplice richiesta di aggiornare le norme di riferimento per l'iscrizione all'elenco dei soggetti aggregatori (articolo 2 del Dpcm 11 novembre 2014) inserendo il valore "aggiudicato" e non di quello "bandito" per stimare i volumi delle gare gestite nel triennio precedente e considerando valide, ai fini dell'iscrizione " solo le gare espletate in proprio e/o per delega dei soggetti ricadenti nel proprio ambito di competenza".

Insieme alla segnalazione l'Anac ha anche avviato l'aggiornamento dell'elenco rivedendo anche le modalità per avanzare la richiesta di iscrizione. Qui i nuovi documenti.

COMUNICATO DEL PRESIDENTE

AVVIO AGGIORNAMENTO ELENCO E NUOVE MODALITA' DI RICHIESTA


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