Urbanistica

Centro Italia, poteri in deroga per quasi 500 opere pubbliche ancora al palo

Affidamento progettazioni entro il 31 marzo 2021. Appalti di lavori con procedura negoziata anche soprasoglia

di Massimo Frontera

Sono 1.288 le opere pubbliche finanziate con oltre 1,6 miliardi di euro per la ricostruzione del Centro Italia incluse nell'elenco "definitivo" allegato a una ordinanza firmata a pubblicata negli ultimi giorni di novembre dal commissario di governo Giovanni Legnini. Insieme a questo "listone" unico di opere - che riunisce opere vecchie e nuove finanziate con provvedimenti emanati negli ultimi quattro anni - sono stati anche definiti i poteri commissariali, per consentire l'accelerazione dei cantieri fermi e l'apertura di quelli nuovi. Molte delle quasi 1.300 opere sono infatti ancora al palo: 482 interventi, riferisce la struttura commissariale, «devono ancora essere avviati». L'ordinanza preme sull'acceleratore indicando due scadenze importanti. Entro il 31 dicembre prossimo, comuni e stazioni appaltanti devono inviare al commissario «un cronoprogramma dettagliato di tutte le fasi per la definizione dell'appalto e l'esecuzione delle opere».

In ogni caso, entro il 31 marzo 2021 vanno affidati «tutti gli incarichi di progettazione». Più esattamente il termine ha efficacia per tutti gli affidamenti diretti, mentre «in tutti gli altri casi ove debba farsi ricorso ad una procedura concorsuale per la scelta dell'operatore economico» entro il 31 marzo va pubblicato il bando. Entro il 31 gennaio 2021 arriveranno anche appositi schemi di bando tipo per progettazioni ed esecuzione lavori. I lavori fino a 150mila euro e i servizi fino a 75mila euro vanno in affidamento diretto. Per i servizi oltre 75mila euro e fino alla soglia comunitaria, aggiudicazione al massimo ribasso. Per i lavori di importo soprasoglia i soggetti attuatori potranno applicare la procedura negoziata (motivandola).

L'ordinanza dà attuazione ai poteri commissariali in deroga previsti nel Dl Semplificazioni per la ricostruzione post-sisma. Ciascuna opera potrà avere una ordinanza dedicata e "su misura", con l'indicazione di: deroghe specifiche per realizzare l'intervento, soggetto attuatore, copertura finanziaria. E con la possibilità di delegare la gestione dell'intervento a un sub-commissario, cioè di fatto al presidente di Regione interessato. Ma il commissario può spingersi ancora oltre le deroghe "standard" perché potrà disporre - sempre con ordinanza e previa intesa con i presidenti di regione e su proposta dei sindaci - «ulteriori semplificazioni e accelerazioni nelle procedure di affidamento e di esecuzione di lavori, servizi o forniture o incarichi di progettazione degli interventi e delle opere urgenti e di particolare criticità», anche per importi soprasoglia. Il perimetro delle ordinanze e delle deroghe potrà includere «normative urbanistiche e tecniche, di espropriazione e occupazione di urgenza e di valutazione ambientale, di usi civici e demani collettivi».


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