Urbanistica

Centro Italia: «ricarica» di 6 miliardi per la ricostruzione privata di case e siti produttivi

Prorogato lo stato di emergenza, finanziati gli uffici speciali. Legnini: bene, la ricostruzione accelera

di Massimo Frontera

Nuova iniezione di risorse per la ricostruzione privata nel centro Italia. La legge di bilancio non dimentica il maxi-cratere dei terremoti del 2016-2017 nei territori di Marche, Umbria, Abruzzo, Lazio. La dote di 6 miliardi stanziata nel 2017 è quasi interamente assegnata, ha ricordato il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, aggiungendo che il dato definitivo delle richieste di contributo indicava un fabbisogno di quasi altri 19 miliardi di euro. Dal governo è arrivata una parziale risposta con la legge di bilancio, che dispone una proroga a tutto il 2022 dello stato di emergenza nel Centro Italia, assegna 200 milioni per l'assistenza alla popolazione e prevede 72,27 milioni per sostenere l'attività della "macchina" gestionale della ricostruzione (in particolare gli uffici speciali della ricostruzione). Ma soprattutto la Manovra ha previsto un'ulteriore "ricarica" di 6 miliardi di euro per la ricostruzione privata, come ha segnalato da subito Palazzo Chigi nel comunicato seguito all'approvazione della Manovra. Somme che, fanno sapere fonti della struttura commissariale, sono indicate negli allegati alla manovra.

«Ringrazio il Governo per l'attenzione costante rivolta alla ricostruzione post sisma, che finalmente marcia ad un ritmo sostenuto, e alla messa in sicurezza di un territorio fragile. Le scosse di questi giorni nelle Marche ci ricordano che dobbiamo mantenere alto l'impegno sulla prevenzione», ha commentato Legnini, ricordando che «solo quest'anno abbiamo autorizzato un miliardo e mezzo di contributi per l'apertura di oltre 4mila cantieri, anche se nel terzo trimestre c'è stata una minor crescita dovuta alle difficoltà del mercato edilizio. I nuovi fondi ci consentono di affrontare con lo stesso impegno profuso fin qui il grandissimo lavoro che resta da fare».

Il commissario ha ricordato infatti sia l'accelerazione delle pratiche di contributo approvate, sia l'accelerazione sull'apertura dei cantieri, sia infine l'orizzonte di lavoro per i prossimi anni in cui restano da «ricostruire ancora almeno 40/50mila edifici». Nell'ultimo rapporto sulla ricostruzione, al 30 settembre, la struttura commissariale segnala sia la forte accelerazione nella ricostruzione privata sia il miglioramento della situazione nella ricostruzione pubblica.

Per quanto riguarda la ricostruzione privata, le richieste di contributo presentate sono state 1.581, mentre quelle approvate, con l'autorizzazione ad aprire i cantieri e la concessione di 1,5 miliardi di contributi, la metà di quelli autorizzati dall'avvio della ricostruzione, sono state ben 4.082. Nello stesso periodo i cantieri ultimati, con la consegna degli immobili ai proprietari, sono stati 1.691. Gli importi effettivamente erogati nei primi nove mesi del 2021, sulla base dello stato di avanzamento dei lavori, ammontano a 542 milioni di euro, cifra sensibilmente superiore a quella registrata nell'intero anno 2020, pari a 381 milioni di euro. Per quanto riguarda la ricostruzione pubblica, la spesa erogata a fine settembre era salita a 468 milioni di euro, rispetto ai 253 di fine 2020: nei primi nove mesi del 2021 sono stati ultimati quasi 100 cantieri.

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