Fisco e contabilità

Certificazione Covid, in arrivo il correttivo su scuole, rimborsi e fondo pluriennale

In primo luogo, saranno aggiunte le colonne dedicate per «isolare» le entrate straordinarie 2019 e 2020

di Patrizia Ruffini

Le operazioni di chiusura del rendiconto della gestione 2020 sono legate alla certificazione Covid-19, che sebbene sia da trasmettere entro il 31 maggio, può procedere di pari passo con il rendiconto.

Dopo aver completato il riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi, gli enti possono procedere alle simulazioni, utilizzando il file excel messo a disposizione dalla Ragioneria generale dello Stato (con l'approvazione del decreto 3 novembre 2020 n. 212342). Il modello sarà corretto da un nuovo decreto in corso di emanazione, con il quale saranno apportati alcuni miglioramenti. In primo luogo, saranno aggiunte le colonne dedicate per «isolare» le entrate straordinarie 2019 e 2020. Nella sezione spese saranno aggiunti i trasferimenti a istituzioni scolastiche, i rimborsi di somme non dovute (esenzioni post versamento) e il fondo pluriennale vincolato di parte capitale, per "catturare" eventuali operazioni effettuate con il riaccertamento ordinario.

Dopo la pubblicazione delle Faq, la Ragioneria Generale dello Stato ha messo a disposizione i dati provvisori per Imu-Tasi, Addizionale Irpef, Ipt e Rc Auto, che, seppure destinati a essere modificati, possono agevolare la compilazione per giungere a una simulazione del saldo finale. Ciò nell'attesa dei dati definitivi, che saranno resi disponibili sull'applicativo web http://pareggiobilancio.mef.gov.it a partire dal mese di marzo 2021.

Nella nuova certificazione gli enti dovranno pure evidenziare le somme vincolate derivanti dai ristori specifici di spesa.

Per la rappresentazione delle risorse vincolate nell'allegato a/2, la Faq 43 di Arconet ricorda che, nel caso di entrata vincolata che finanzia più capitoli di spesa, questi ultimi possono essere aggregati e riferiti a un unico oggetto di spesa. L'elenco analitico dei capitoli di spesa è da riportare poi nella relazione sulla gestione, seguendo lo schema dell'allegato a/2. Questa previsione, aggiunge Arconet, può essere soddisfatta con un esplicito rinvio nella relazione sulla gestione alla certificazione Covid-19. L'utilizzo delle risorse vincolate per minori entrate è da riportare nella stessa colonna in cui sono richieste le maggiori spese.

Per comprendere le differenze proviamo a ipotizzare un ente che abbia utilizzato esattamente l'intero importo assegnato delle risorse per l'emergenza. Come ulteriori ipotesi, l'ente ha impiegato parte dei fondi per i contratti Covid sottoscritti nel 2020, ma di competenza 2021, e non ha utilizzato la quota riconosciuta per "agevolazioni" Tari. La certificazione dovrebbe prospettare, in questo scenario, impieghi (in termini di minori entrate e minori/maggiori spese) che rapportate all'assegnato potrebbero dare zero.

Tuttavia, l'allegato a/2 dovrà riportare un avanzo vincolato per i contratti di servizio continuativi sottoscritti nel 2020, ma di competenza dell'anno 2021, e per le agevolazioni Tari "riconosciute" nel 2020, ma non utilizzate nello stesso esercizio per finanziare agevolazioni TARI o altre tipologie di interventi connessi all'emergenza epidemiologica in corso (ad esempio,

voucher per imprese/famiglie in sofferenza economica).

Nel differente scenario in cui le risorse vincolate non siano completamente utilizzate, confluiscono nell'allegato a/2, ad eccezione dei ristori di entrata specifici (Imu, Tosap e Soggiorno) che sono riconosciuti in ogni caso.

Infine, se l'amministrazione ha impiegato ulteriori risorse di bilancio extra trasferimenti Covid-19 per finanziare spese emergenziali, queste risorse generano avanzo (libero, vincolato o destinato a seconda della tipologia di entrata impiegata). In quest'ultimo caso la certificazione mostrerà un saldo negativo (un teorico "credito" da Fondone 2021) per l'importo delle risorse "proprie" destinate all'emergenza.

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