Urbanistica

Cessioni e detrazioni per lo stesso cantiere di superbonus 110%

Una Faq delle Entrate ufficializza l’ok alle cessioni frazionate dei crediti fiscali per singola annualità

di Giorgio Gavelli e Giuseppe Latour

È possibile dare un destino separato ai diversi interventi di superbonus, anche nell'ambito dello stesso cantiere. Alcuni potranno andare in detrazione diretta, altri invece potranno essere oggetto di cessione o sconto in fattura. Purché si consideri la ripartizione tra codici intervento indicata nelle istruzioni alla compilazione del modello per la comunicazione delle opzioni. È l'importante novità contenuta nella risposta a interpello 279/2022, appena pubblicata dall'agenzia delle Entrate, che conferma la legittimità di un assetto che molti professionisti avevano utilizzato nei mesi scorsi.

Sì alle cessioni frazionate
Una risposta che arriva proprio nel giorno del via libera ufficiale alla cessione di singole annualità e dello stop al frazionamento di cifre più basse all'interno del singolo anno. L'Agenzia lo ha chiarito con una Faq (datata 19 maggio) che illustra l'ambito di applicazione del divieto di cessione. Andando nella direzione anticipata, nei giorni scorsi, dal direttore Ernesto Maria Ruffini e dal ministro dell'Economia, Daniele Franco. Si tratta di una spiegazione molto attesa dal sistema bancario, perché si combina alla norma sulla cessione anticipata, appena inserita nel decreto Aiuti (Dl 50/2022).

La risposta dell'Agenzia
Tornando all'interpello, il caso nasce dal fatto che il modello per la comunicazione dell'opzione di sconto e cessione prevede che venga compilato un modello differente per ogni intervento effettuato, indicando il codice di intervento. Quindi, per esempio, un modello per il cappotto termico e uno per l'impianto fotovoltaico.Concretamente, il contribuente che ha inviato il quesito ha in programma di effettuare un intervento «trainante» (sostituzione con caldaia a condensazione), e tre interventi «trainati» (pannelli fotovoltaici, sistema di accumulo, colonnina di ricarica dei veicoli elettrici). Ha, così, intenzione di effettuare la cessione del credito alla banca solo per l'intervento «trainante», portando in dichiarazione dei redditi la detrazione relativa alle spese per gli interventi «trainati», senza effettuare per questi ultimi la cessione del credito d'imposta.Per le Entrate questo schema è legittimo. Il presupposto è che «il credito cedibile è calcolato sul totale delle spese sostenute nell'anno per ciascuno degli interventi, così come contraddistinti dai codici indicati nella tabella riportata nelle istruzioni al modello di comunicazione dell'opzione». Per ogni tipologia di intervento, però, il contribuente ha piena facoltà di scelta e non ha vincoli.

Le soluzioni possibili
Le alternative a disposizione sono, così, diverse. Nel caso in cui si intenda optare per la fruizione del superbonus in una modalità differente dalla detrazione per tutti gli interventi, il contribuente «dovrà inviare all'agenzia delle Entrate quattro distinti moduli per la comunicazione dell'opzione per la cessione del credito, ossia un modulo diverso per ogni intervento che verrà realizzato». Nel caso in cui, invece, il contribuente «per alcuni interventi intenda fruire dell'agevolazione indicando la detrazione nella dichiarazione dei redditi, in relazione a tali interventi non dovrà trasmettere all'agenzia delle Entrate il modulo per la comunicazione della fruizione dell'agevolazione in una modalità alternativa alla fruizione». Questa soluzione «resta valida anche nel caso in cui uno stesso fornitore partecipi alla realizzazione di diversi interventi, dovendosi anche in tal caso considerare come riferimento le spese sostenute nell'anno per codice intervento». Quindi, se cappotto e impianto fotovoltaico sono realizzati dalla medesima impresa è comunque possibile detrarre una spesa in dichiarazione e cedere l'altra. In una simile situazione, probabilmente, è consigliabile separare le fatture, anche per non fare confusione. Resta essenziale, allora, dare lo stesso trattamento a tutte le spese sostenute per una stessa tipologia di intervento nel corso dell'anno.

Il codice è il driver
Il dubbio è sicuramente sorto in quanto sia l'articolo 121 del Dl 34/2020, sia il provvedimento del 3 febbraio scorso che ha approvato i nuovi modelli di opzione (ma altrettanto faceva il previgente provvedimento dell'8 agosto 2020) fanno capire che lo sconto in fattura può essere parziale, mentre la cessione del credito è «di pari ammontare» rispetto alla detrazione. Tanto è vero che spesso si leggeva nei commenti che erano impossibili "cessioni parziali", anche se non si comprendeva "parziali" rispetto a che cosa. Ora si capisce che il driver è il codice dell'intervento, anche se, a dire il vero, in questi mesi è stato possibile cedere separatamente i singoli Sal di un intervento unitario, in particolare quando l'acquirente del primo Sal (ad esempio le Poste) si rifiutavano di comprare i successivi. Sembra, quindi, che al principio di unitarietà per codice di intervento esista almeno una deroga legittima, quella dei singoli Sal, i quali, peraltro, hanno una comunicazione di opzione distinta e quindi, meritano di essere trattati separatamente. Tema su cui si attende la conferma delle Entrate.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©