Urbanistica

Circonvallazione di Trento, concluso il dibattito pubblico. Fs: valuteremo tutte le proposte di modifica

Primo caso di applicazione del nuovo procedimento previsto per le opere del Piano nazionale di ripresa e resilienza

di G. Sa.

Si è concluso il dibattito pubblico sulla circonvallazione ferroviaria di Trento, primo caso di applicazione del nuovo procedimento previsto per le opere del Piano nazionale di ripresa e resilienza dall’articolo 44 del Dl 77/2021. Il coordinatore del dibattito, Andrea Pillon, ha presentato la relazione conclusiva, consegnata al committente, Rfi, e alla commissaria dell’opera, Paola Firmi, che ora dovranno valutare se accogliere le proposte presentate da cittadini e associazioni e raccolte nella relazione e nei suoi allegati.

«Il dibattito pubblico di Trento apre la strada a un nuovo modo di interpretare le infrastrutture di tutto il Paese», ha detto Pillon, mentre Paola Firmi ha spiegato ancora una volta i benefici che porterà l’opera: «Permetterà - ha detto - di separare i flussi di traffico merci da quello passeggeri annullando gli impatti sul centro urbano, contribuirà alla crescita economica, sociale e turistica delle zone in cui si inserisce e incentiverà la mobilità sostenibile».

L’ opera è finanziata dal Pnrr con 931 milioni di euro all’interno dell’asse di collegamento fra Verona e il Brennero. Il progetto prevede tre fasi, la prima è quella che in questi mesi è stata oggetto del dibattito pubblico. I cantieri porteranno alla realizzazione della circonvallazione ferroviaria di Trento, la variante della linea storica Verona-Brennero nel tratto di attraversamento della città, la nuova stazione di Trento nord della linea Trento-Malè con interramento della vecchia linea e della stazione attuale.

«Ora - è l’impegno assunto dal sindaco di Trento Franco Ianeselli - tutte le proposte dei cittadini e dell’amministrazione comunale saranno prese in esame dalla conferenza dei servizi. Per noi il dibattito pubblico non è finito, anzi dovrà diventare una costante per accompagnare prima la redazione del progetto esecutivo, poi la gestione ottimale del cantiere».

La disponibilità a valutare le proposte arriva anche da Rfi. «Abbiamo analizzato tutti gli aspetti tecnici e i punti di forza e raccolto diverse proposte migliorative per il progetto che sono state attentamente valutate», ha detto il responsabile della Direzione Investimenti, Giuseppe Romeo.

Tre sono le possibili varianti considerate più rilevanti:

a) il prolungamento della galleria verso nord che è stato già approfondito dal punto di vista tecnico in relazione alle norme ferroviarie;

b) la rivisitazione della aree di cantiere a sud in località Acquaviva;

c) le valutazioni, già in corso, sulle opere infrastrutturali per il futuro proseguimento della circonvallazione verso Bolzano.

Come ha sottolineato Pillon è il debutto della nuova formula del dibattito pubblico, rafforzata e rilanciata dal ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, ad aver creato grande curiosità intorno all’opera. Lo conferma la presidente della Commissione nazionale per il Dibattito pubblico, Caterina Cittadino, che ha proprio il compito di portare a regime lo strumento del confronto con i cittadini e il territorio. «L’abilità del Coordinatore - ha detto Cittadino - è stata quella di coinvolgere più attori possibili e di far emergere più criticità e allo stesso tempo migliorie possibili al progetto».

Sul valore del dibattito pubblico anche l’assessore alla cultura della Provincia autonoma di Trento, Mirko Bisesti. «È un’operazione lungimirante - ha detto - che ha consentito di dare conto alla popolazione in piena trasparenza di un progetto che cambierà la mobilità in Trentino in modo decisivo. Il bypass ferroviario è un’opera che concilierà lo sviluppo economico con un potenziamento della ferrovia in un’ottica di maggior sostenibilità del traffico merci».

E a proposito del Pnrr, il presidente della giunta della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, riferirà in consiglio, in seduta straordinaria, il 17 febbraio sui 32 progetti trasmessi dall’amministrazione al governo per accedere ai fondi europei del Piano di ripresa e resilienza.

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