Il CommentoFisco e contabilità

Con il Pnrr non c’è più spazio per i vecchi dissesti finanziari

di Marcello Degni e Stefano Campostrini

Il Rapporto Ca’ Foscari sui Comuni 2021, giunto alla sua quarta edizione, analizza come i Comuni hanno reagito alla pandemia e il ruolo che si accingono a ricoprire nel rimbalzo dell’economia italiana, accentuato dalla poderosa spinta del Pnrr. Le ombre del Piano si addensano sui Comuni, principale veicolo degli investimenti anche nel 2020-2021.

Per diradarle serve semplificazione, diversificazione e partecipazione. Non c’è tempo per una riforma sistematica del Tuel. Entro Natale devono arrivare indirizzi precisi, per rendere possibile il raddoppio degli investimenti nel prossimo triennio. È necessario individuare un ruolo preciso dei Comuni negli organismi tecnici di coordinamento, troppo accentrati.

Alcuni suggerimenti sono indicati nel Rapporto. La condivisione delle funzioni per i Comuni più piccoli, individuando ambiti ottimali e fornendo loro strumenti di reale rappresentanza e partecipazione delle comunità. L’attivazione del sistema multilivello, coinvolgendo le Regioni, per fornire ai Comuni l’assistenza tecnica necessaria per le progettualità complesse. Un’azione dello Stato, che ha il compito di attuare un riequilibrio strutturale delle risorse. Infine, una formazione permanente, da attuare allargando agli enti territoriali la missione della Sna, da portare nei territori con l’ausilio delle Università.

Sul fronte normativo, è matura la riforma delle regole per gli enti in crisi finanziaria, il Titolo VIII de Tuel. Le norme attuali sono inadeguate e obsolete. Il dissesto, mutuato dal diritto societario, è inadatto per risolvere gli squilibri di enti che svolgono funzioni costituzionalmente protette. Si è rivelato inefficace il pre-dissesto, introdotto nel 2012 per cercare di arginare la dinamica dei dissesti. Troppi Comuni che avviano il piano finiscono in dissesto, dopo una procedura lunga e controversa.

La riforma ha fatto dei passi avanti. Dopo un esame tecnico nel governo con la viceministra all’Economia Laura Castelli) è approdata alla Camera. Le direttrici sono innovative e seguono una logica invocata nei precedenti Rapporti Ca' Foscari. Si riunificano le criticità finanziarie in un’unica procedura di risanamento, superando lo stigma del dissesto.

Si rafforza l’apporto di assistenza tecnica, anche preventivo, con un approccio incisivo (affiancamento del Comune, sostegno finanziario, poteri sostitutivi nei casi più critici).

Si distingue il controllo esterno svolto dalla Corte dei conti, che deve identificare i Comuni con criticità finanziarie o squilibri eccessivi, dal risanamento a cui dovrebbe sovrintendere un tavolo articolato per aree territoriali e formato da Mef, Viminale e Anci.

Se si osservano, come proposto nel Rapporto, alcuni indicatori quantitativi, si evince che la stragrande maggioranza delle crisi potrebbe essere risolta con interventi incisivi, in pochi mesi, e l’azione del policy maker potrebbe concentrarsi sui casi più gravi, in particolare alcune grandi città.

Con Ifel stiamo organizzando presentazioni del Rapporto nel Paese, ad iniziare dal Sud che vede il numero più elevato di Comuni in difficoltà. Le prime tappe, già realizzate, hanno visto incontri a Vibo, Palermo, Messina e Andria. La partecipazione degli stakeholder locali in queste occasioni di confronto è sempre forte e animata, l’auspicio è che a Roma ne arrivi l’eco.