Urbanistica

Conferenza delle Regioni: contrari al Dpcm commissari, serve un piano condiviso

Il coordinatore Fulvio Bonavitacola: «Esprimiamo parere negativo su questa proposta, non siamo d'accordo sull'elenco delle opere»

di Alessandro Lerbini

«Noi esprimiamo parere negativo su questa proposta, la pensiamo male, non siamo d'accordo su questo elenco delle opere: è sbagliata la procedura e serve un rapporto corretto con regioni e autonomie. Serve una programmazione condivisa. Non possono esserci commissari per ogni singola opera, restituiamo al mittente il testo». Lo ha detto Fulvio Bonavitacola (vice presidente della Regione Campania e coordinatore della commissione Infrastrutture, mobilità e governo del territorio della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome) in audizione presso le Commissioni riunite Ambiente e Trasporti alla Camera, nell'ambito dell'esame del nuovo testo dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante l'individuazione degli interventi infrastrutturali ai sensi dell'articolo 4, comma 1, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32 (Dpcm infrastrutture).

«È necessario – ha proseguito - mettere a fuoco alcune criticità. Penso ai fondi Next generation Eu, abbiamo davanti a noi scadenze importati che riguardano i fondi strutturali europei e di sviluppo e coesione. Le fonti di finanziamento possono essere diverse ma per le infrastrutture il tema è uno solo: il sistema Italia è davanti a una grande occasione, una nuova stagione di sviluppo degli investimenti per ammodernare la nostra capacità di competere con le aree aeree geografiche in Europa e nel mondo e la grandi sfida di accorciare i divari fra le aree geografiche del paese. Chiediamo da tempo una semplificazione del codice degli appalti ma non abbiamo avuto finora nessuna risposta. Manca un rapporto corretto tra stato e sistema delle autonomie e delle regioni. Non si capisce la differenza tra opere nazionali e regionali. Non esistono infrastrutture che vivono da sole, sono segmenti di una rete radicata nei territori».

«Quanto alla istituzione di Commissari - ha spiegato Bonavitacola - non siamo aprioristicamente contrari all'idea, ma è evidente che questa figura dovrebbe rappresentare l'eccezione e non certo la regola. Il problema che va affrontato è quello di rendere più efficiente la Pubblica amministrazione per metterla nelle condizioni di gestire gli appalti in modo moderno ed efficace. Per questo avevamo presentato un pacchetto di proposte in occasione del decreto semplificazione, ma siamo rimasti purtroppo inascoltati».

È il momento, ha concluso Bonavitacola, «di contrastare la dispersione ed affermare una visione d'insieme, cui rendere coerenti tutte le risorse disponibili: Recovery, Fondi strutturali europei, Fondi sviluppo e coesione nazionali»

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