Urbanistica

Confindustria e Assolombarda: strade, autostrade e ferrovie per spingere le imprese

Gli industriali lombardi: le infrastrutture di trasporto rappresentano un imprescindibile fattore abilitante per la competitività dei territori

di Marco Morino

La Lombardia ha fame di infrastrutture: strade, autostrade, ferrovie. Lo ribadiscono con forza gli industriali lombardi, nella assoluta convinzione che le infrastrutture di trasporto rappresentino un imprescindibile fattore abilitante per la competitività dei territori e delle imprese. Oggi Confindustria Lombardia e Assolombarda, nell’ambito della World Manufacturing Week, presenteranno in un webinar uno studio, curato dall’Università Bocconi, per lo sviluppo della competitività del sistema manifatturiero, dei trasporti e della logistica attraverso nuove opere infrastrutturali e scelte politiche mirate. In allegato alla ricerca, c’è un elenco di opere prioritarie, da sbloccare al più presto, individuato da Confindustria Lombardia di concerto con le proprie associazioni territoriali, per potenziare la dotazione infrastrutturale della regione.

Tra le opere autostradali, sono considerate urgenti: il completamento della Pedemontana Lombarda con la realizzazione del secondo lotto della tangenziale di Como; l’autostrada regionale Varese-Como-Lecco; il raccordo autostradale tra l’autostrada A4 e la Valle Trompia (una delle grandi incompiute lombarde, al pari della Pedemontana); la realizzazione dell’autostrada regionale Bergamo-Treviglio e interconnessione Pedemontana-Brebemi; l’autostrada regionale Cremona-Mantova; il completamento del sistema dei raccordi stradali alla Brebemi, la direttissima autostradale Brescia-Milano.

Sul fronte ferroviario, priorità alla realizzazione della linea ad Alta velocità Brescia-Verona, al potenziamento della linea Brescia-Cremona-Piacenza e Brescia-Ghedi-Montichiari, per il collegamento della Tav con l’aeroporto di Montichiari e la Fiera; al potenziamento del collegamento Milano-Sondrio-Tirano, in vista delle Olimpiadi 2026. In prima fila, l’importantissimo raddoppio della linea ferroviaria Milano-Monza-Como-Chiasso, in adduzione alla rete svizzera Alptransit e il potenziamento dell’asse Milano-Pavia-Genova, per cogliere appieno-le opportunità offerte dai grandi trafori svizzeri del Gottardo e del Ceneri e avvicinare così il porto di Genova e le pianure lombarde ai ricchi mercati del Centro e Nord Europa. Fari puntati anche sul collegamento ferroviario con l’aeroporto di Orio al Serio e sul prolungamento della linea M5 da Milano a Monza. Un cenno infine alla viabilità ordinaria, con la realizzazione della strada provinciale Canturina bis per collegamento diretto Como-Cantù-Mariano Comense; il raddoppio della Paullese e il completamento della Vigevano-Malpensa.

Per realizzare le grandi opere sono necessarie due condizioni: volontà politica di farle e disponibilità delle risorse finanziarie. Dice Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia: «Come dimostrato anche in questa fase emergenziale, il settore manifatturiero è il vero traino per lo sviluppo e l’innovazione dell’economia, e lo è maggiormente laddove inserito in un contesto competitivo. È in quest’ottica che si colloca lo studio sulle infrastrutture della Bocconi. I costi del non realizzare le infrastrutture sono infinitamente superiori a quelli del farle». Si stima infatti che la mancata realizzazione delle infrastrutture strategiche in Italia, nel periodo 2015-2030, potrebbe generare 640 miliardi di euro di extra costi. Prosegue Bonometti: «Occorre quindi una pianificazione rapida, anche attraverso l’uso dei fondi del Recovery Plan, che possa realmente produrre benefici in termini di sviluppo e rilancio dell’economia. Intervenire sulla dotazione infrastrutturale del nostro Paese è fondamentale per sostenere nel breve termine la crescita e l’occupazione. L’industria lombarda, con questo studio, vuole indicare alla Regione quali opere prioritarie devono essere realizzate nei prossimi anni per mantenere l’attrattività e la competitività dei nostri territori».

Osserva Alessandro Spada, presidente di Assolombarda: «L’emergenza Covid-19 ha messo in luce il ruolo strategico del trasporto delle merci e della logistica per l’efficienza delle catene di produzione e di distribuzione. Un disegno di politica industriale moderna e sostenibile nel tempo deve necessariamente tenerne conto. Questo significa dotare la Lombardia della capacità infrastrutturale necessaria, da un lato, a rispondere ai macro trend che coinvolgeranno la manifattura nel futuro e, dall’altro, a garantire la partecipazione delle nostre imprese alle filiere globali. Per farlo - dice Spada - dobbiamo favorire la creazione di poli logistici per rendere la nostra regione più centrale per gli scambi con il resto del mondo; favorire l’intermodalità ferro-gomma per aumentare l’efficienza nel trasporto verso i mercati europei; pianificare e realizzare nuove opere strategiche e accelerare la realizzazione di quelle già previste. Infine, implementare la digitalizzazione e la semplificazione delle procedure autorizzative, a beneficio dell’intera catena logistica».

Un aspetto sul quale lo studio della Bocconi insiste, è la necessità di promuovere l’intermodalità ferroviaria. Il trasferimento di quote crescenti di merci dalla strada alla ferrovia, può essere considerato uno strumento a supporto della competitività della manifattura lombarda a livello europeo, sia perché permette una riduzione dei costi dell’interscambio sia perché agevola l’allungamento della catena del valore a beneficio delle imprese nazionali.

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