Personale

Contratto enti locali: nell’area Pnrr i titolari di posizioni organizzative

L’Aran presenta la riforma degli ordinamenti - Categoria «A» verso l’addio

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di Gianni Trovati

Nelle Regioni e negli enti locali l’area delle «elevate professionalità» non nascerà vuota. Ma sarà popolata dagli attuali titolari degli incarichi di «posizione organizzativa», cioè di quelle mansioni aggiuntive che rinforzano compiti e stipendio dei funzionari. E a differenza di quanto è previsto in sanità, dove le attuali quattro aree in cui è diviso il personale salgono a cinque proprio per l’arrivo delle «elevate professionalità», nelle amministrazioni locali i livelli resteranno quattro: grazie all’addio dell’attuale «categoria A», la più bassa, che dovrebbe andare a esaurimento oppure essere accorpata (costi permettendo) a quella immediatamente superiore.

Suonano così le due novità principali nella riforma dell’ordinamento professionale descritta dalla bozza presentata ieri dall’Aran ai sindacati. Sulla proposta, in realtà, la discussione di merito deve ancora partire, dopo che la riunione di ieri si è risolta in un elenco di prese di posizione generali.

Come negli altri comparti, la riforma degli ordinamenti professionali è il passaggio cruciale di un rinnovo del contratto per il 2019/21 che negli enti territoriali interessa 430mila persone e muove 774 milioni oltre ai circa 130 milioni che servono per attuare anche qui la riorganizzazione degli organici e l’aumento dei fondi accessori. Tradotti in soldoni, questi fondi dovrebbero portare aumenti medi intorno ai 100 euro lordi al mese, di cui circa 87 sul tabellare (in un calcolo che comprende il consolidamento dell’extra per i redditi bassi dato dall’«elemento perequativo»).

La riforma degli ordinamenti è prevista dal decreto 80/2021 sul reclutamento per il Pnrr, che per rinforzare le amministrazioni impegnate nell’attuazione del Piano ha costruito appunto un’area di qualificazione «elevata», appena sotto la dirigenza, in cui far confluire i tecnici e gli esperti indispensabili per far marciare i progetti e gli appalti collegati al Recovery. Il problema investe prima di tutto proprio gli enti locali, dove infatti stanno già partendo i contratti a termine in deroga ai limiti ordinari di spesa con gli spazi aggiuntivi messi a disposizione dal decreto Pnrr-1 (il 152 del 2021). Per il momento però le assunzioni seguono ovviamente il vecchio contratto, in attesa del nuovo: dove nello scalino più alto dovrebbero trovare spazio anche le «posizioni organizzative», che rimarrebbero comunque a tempo e soggette a valutazione e possibile revoca come accade oggi.

Di questi punti si inizierà a discutere nel nuovo incontro Aran-sindacati in programma la prossima settimana. In cui si capirà anche se l’avvicinarsi delle elezioni delle Rsu, in calendario il 5-7 aprile, è un motore o più probabilmente un ostacolo per la firma.

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