Fisco e contabilità

Contributi a copertura del caro bollette per gli enti locali: il punto dopo le erogazioni delle prime due quote

Il ministero dell'Interno ha reso noto di aver proceduto al pagamento delle risorse finanziarie stanziate

di Elena Brunetto e Patrizia Ruffini

Arrivate le prime due erogazioni del contributo per il caro bollette, destinate solamente agli enti locali in regola con l'invio del questionario Sose e dei bilanci alla Banca dati delle amministrazioni pubbliche. Le amministrazioni soggette al blocco, per vedersi accreditate le somme nell'anno, devono adempiere entro il 15 novembre.

Con un comunicato del 23 settembre 2022 e attraverso i decreti dirigenziali del 20 settembre, il ministero dell'Interno ha reso noto di aver proceduto al pagamento delle risorse finanziarie stanziate per fronteggiare il caro energia elettrica e gas.

Gli aiuti statali a favore degli enti locali sono stati finanziati, nel corso del 2022, con quattro distinti provvedimenti:
1) 250 milioni (articolo 27, comma 2 del Dl 17/2022), ripartito con decreto del ministero dell'Interno del 1 giugno;
2) 170 milioni (articolo 40, comma 3, del Dl 50 /2022), ripartito con del decreto del 22 luglio;
3) 400 milioni (articolo 16 del Dl 115/2022);
4) 200 milioni (articolo 5, comma 1, del Dl 144/2022).

Le quote versate dal Viminale - i cui accrediti riportano la dicitura "Fondo per gli enti locali per garantire la continuità dei servizi" - si riferiscono esclusivamente alle prime due quote.

Il riparto del terzo contributo è noto, essendo già stato approvato in Conferenza Stato città, anche se non ancora ufficializzato con decreto (si veda Nt+ Enti locali & edilizia del 15 settembre).

Per la quarta e ultima quota, invece, occorrerà attendere il 31 ottobre. I Comuni possono tener conto del fatto che le maggiori risorse, pari a 160 milioni di euro, rappresentano il 23 per cento di quelle assegnate con le prime tre rate (700 milioni di euro). Province e città metropolitane potranno contare su risorse aggiuntive per 40 milioni di euro, pari al 33 per cento delle somme ripartite (120 milioni).

Le amministrazioni che non hanno ancora ricevuto il versamento delle somme devono prestare attenzione alle cause della sospensione. Quest'ultima, infatti, è prevista dall''articolo 161, comma 3, del decreto legislativo 267 /2000, nei confronti degli enti che non hanno ancora trasmesso alla banca dati delle amministrazioni pubbliche i documenti contabili di cui all'articolo 1, del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 12 maggio 2016, ovvero per quelli che non hanno adempiuto alla trasmissione del questionario Sose. É scaduto infatti il 16 settembre il termine assegnato per l'invio del questionario fabbisogni standard FC70U relativo all'aggiornamento dei dati riferiti all'anno 2021 (si veda Nt+ Enti locali & edilizia del 19 luglio).

Prima della chiusura della contabilità finanziaria del corrente esercizio – aggiunge il Viminale - verrà disposto, comunque, un successivo pagamento a favore di quei Comuni che, entro e non oltre il 15 novembre 2022, avranno provveduto a regolarizzare la propria posizione, rimuovendo le cause di sospensione del pagamento.

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