Fisco e contabilità

Contributi Pnrr per i piccoli borghi storici, ammissibili a finanziamento le spese di acquisizione della proprietà dell'immobile

Domande di finanziamento dovranno essere inviate, a pena di esclusione, entro il 15 marzo

di Patrizia Ruffini

Giorni intensi per i piccoli Comuni interessati a partecipare al finanziamento Pnrr da 380 milioni di euro destinato ai loro borghi storici. Per fornire un supporto utile a tutti i municipi, il ministero della Cultura ha pubblicato le risposte alle 42 richieste di chiarimento pervenute nei giorni scorsi.

L'avviso è finalizzato a promuovere progetti per la rigenerazione, valorizzazione e gestione del grande patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni presenti nei piccoli centri italiani, integrando obiettivi di tutela del patrimonio culturale con le esigenze di rivitalizzazione sociale ed economica, di rilancio occupazionale e di contrasto dello spopolamento.

Possono partecipare al bando solo i Comuni in forma singola o aggregata (fino a un massimo di tre, compreso quello proponente e capofila), con popolazione residente complessiva fino a 5mila abitanti (facendo riferimento all'ultimo aggiornamento Istat al 31 dicembre 2000). I Comuni, a loro volta, possono attuare gli interventi direttamente o per il tramite di altri soggetti pubblici (comprese le strutture periferiche del ministero della Cultura, soprintendenze, musei, biblioteche eccetera) o privati, selezionati in conformità della normativa vigente, attraverso accordi di cooperazione in partenariato speciale pubblico-privato.

Ai fini dell'avviso per borghi storici si intendono quegli insediamenti storici chiaramente identificabili e riconoscibili nelle loro originarie caratteristiche tipo-morfologiche, per la permanenza di una prevalente continuità dei tessuti edilizi storici e per il valore del loro patrimonio storico-culturale e paesaggistico.

Riguardo alla progettazione, il Comune proponente deve allegare la proposta descrittiva del progetto, redatta in conformità al Format allegato all'Avviso. Nella sezione 3.1.2 - Cronoprogramma procedurale dell'intervento, l'ente dovrà descrivere le fasi principali di attuazione, indicando l'effettivo stato di avanzamento della progettazione (per i lavori: progetto di fattibilità tecnico-economica, approvazione progetto definitivo, approvazione progetto esecutivo). Ai fini della presentazione della domanda di finanziamento pur non essendo necessario un livello minimo, pare comunque opportuna l'esistenza di una progettazione a livello di fattibilità tecnico-economica, sia al fine dell'individuazione dell'intervento da realizzarsi, sia al fine della quantificazione dei costi dell'operazione richiesta a finanziamento. Va tenuto presente che il livello di progettazione dichiarato nella proposta costituisce un elemento di valutazione.

Uno dei dubbi più frequenti interessa la proprietà dell'immobile. Le regole prevedono che sul bene immobile oggetto di intervento, il Comune proponente (o uno dei Comuni aggregati), già alla data di presentazione della domanda, deve avere un titolo che ne legittimi la disponibilità (proprietà, possesso e/o detenzione) e la legittimazione giuridica a eseguire interventi. Sono tuttavia ammissibili a finanziamento le spese di acquisizione della proprietà di un bene immobile (sia a titolo derivativo che originario: a seguito di espropriazione, trasferimento fallimentare eccetera), purché funzionali al Progetto locale di rigenerazione culturale e sociale nel quale il bene è inserito.

Al contributo concesso sulla base dell'Avviso è possibile aggiungere altri finanziamenti pubblici, comunitari, nazionali o regionali, a condizione che tale contributo non copra lo stesso costo, nel rispetto dei vincoli previsti dall'articolo 9 del regolamento Ue 2021/241.

Infine, le domande di finanziamento dovranno essere inviate, a pena di esclusione, entro il 15 marzo 2022.

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