Contributo caro bollette, il riparto degli importi 2023 per tutti i Comuni e Province
Gli enti che hanno già provveduto ad approvare il bilancio, possono ora adeguare gli stanziamenti con una variazione
Pubblicato dal ministero dell'Interno il decreto di riparto del contributo caro bollette 2023 per Comuni e Province. Gli enti che hanno già provveduto ad approvare il bilancio, possono ora adeguare gli stanziamenti con apposita variazione.
Per garantire la continuità dei servizi erogati, la legge di bilancio 2023 (articolo 1, comma 29 della legge 197/2022) ha riconosciuto un contributo straordinario di 400 milioni di euro per l'anno 2023, da ripartire fra comuni (350 milioni) e città metropolitane e province (50 milioni di euro).
Dopo il via libera della Conferenza stato città del 18 aprile giunge in dirittura d'arrivo il provvedimento a firma del Ministro dell'Interno e dell'Economia. L'approvazione del decreto di riparto dà ora titolo agli enti per procedere all'accertamento delle somme assegnate.
Il riparto del contributo per l'anno 2023 è stato effettuato con criteri di calcolo diversi da quelli applicati nel corso del 2022, quando i fondi sono stati assegnati a ciascun ente sulla base dei costi sostenuti nel corso dell'esercizio 2019 (ultima annualità pre-Covid). Ora, invece, il contributo è ripartito sulla base dell'incremento dei costi registrato nel 2022, rispetto al 2019. La diversa modalità di riparto comporta variazioni, in alcuni casi, anche significative rispetto alla stima effettuata in proporzione a quanto ricevuto lo scorso anno. Gli enti che hanno già iscritto la cifra a bilancio dovranno, dunque, verificare la quota effettiva e rettificarla, se necessario.
Ora l'attenzione si sposta sui tempi di erogazione delle somme alle tesorerie degli enti, considerato che Comuni e Province hanno già pagato i maggiori costi registrati sulle bollette scadute nei primi cinque mesi dell'anno.
L'assegnazione di questo contributo sembra chiudere la partita dei contributi statali per l'anno 2023. Di conseguenza gli eventuali maggiori oneri per il caro bollette dovranno trovare copertura con risorse proprie dell'ente.
Al riguardo può essere utile ricordare che per il 2023 è consentita la sola deroga relativa all'utilizzo dei proventi da sanzioni al codice della strada e ai parcheggi (riscossioni riferite agli accertamenti di competenza 2022-2023). Non sono state, invece, riproposte le deroghe vigenti nel 2022 relative all'utilizzo dei proventi da permessi da costruire e dell'avanzo libero.
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di Alessandro Merciari (*) - Rubrica a cura di Anutel