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Coronavirus - Arriva il rinvio dei bilanci - Scontro sindaci-governo sugli aiuti nel decreto Aprile

di Gianni Trovati

Negli emendamenti al Cura Italia arriva anche una serie di correttivi per gli enti locali, in una giornata che però si accende nel pomeriggio con la rottura in Conferenza Unificata fra il Governo e i sindaci, che tornano a lanciare l’allarme sul crollo delle loro entrate prodotto dalla crisi sanitaria. «Fin qui abbiamo fronteggiato il problema senza risorse aggiunti ve con la sospensione dei mutui – spiega il presidente dell’Anci Antonio Decaro dopo aver abbandonato la riunione – ma non possiamo andare avanti così; ne va della possibilità per i Comuni di sopravvivere». Sulla stessa lunghezza le Province.

Il problema sono i fondi del decreto Aprile, ancora teorici e nebulosi come tutto il provvedimento. I sindaci chiedono 5 miliardi, nei giorni scorsi era circolata un’ipotesi di un fondo che in quella cifra comprendesse anche le Regioni. Ma il passare dei giorni non ha portato chiarezza, e soprattutto non ha fatto uscire da Via XX Settembre ipotesi concrete sugli stanziamenti. Di qui l’allarme dei sindaci, raccolto dal segretario Pd Nicola Zingaretti che prova a correre ai ripari. «Nel decreto Aprile devono arrivare risposte importanti agli enti locali», dice. «Nessun sindaco verrà lasciato indietro», assicura dal Mef la viceministra Laura Castelli.

Nell’attesa, dai correttivi approvati al decreto Marzo i sindaci ottengono una serie di interventi utili sul piano operativo, ma tutti caratterizzati dal fatto di non muovere risorse. Perché fino al via libera al nuovo deficit, i nuovi fondi non esistono. Arriva così il rinvio dei termini per i bilanci, con i consuntivi rimandati a fine giugno e i preventivi a fine luglio (come anticipato sul Quotidiano degli enti locali e della Pa di ieri) insieme alla salvaguardia degli equilibri. Una norma chiarisce poi la possibilità di utilizzare per l’emergenza l’80% dell’avanzo libero anche in esercizio provvisorio, a patto che la giunta abbia approvato lo schema di rendiconto e i revisori abbiano scritto la loro relazione (un via libera analogo c’è per le Regioni ). Il crollo delle entrate non inciderà infine sugli obblighi di accantonamento per le mancate riscossioni nel rendiconto 2020 e nel preventivo 2021, perché i calcoli saranno basati sui dati 2019.

Negli emendamenti approvati trova spazio poi un salvagente per le aziende del traporto locale, che vengono messe al riparo dalle sanzioni per i mancati servizi e incontrano una proroga di 12 mesi degli affidamenti attuali. Per applicarla, però, serve il via libera della Ue.

Il crollo delle entrate, poi, non inciderà sugli obblighi di accantonamento per coprire le mancate riscossioni, che Nei conti di quest'anno, poi, gli obblighi di accantonamento per coprire le mancate riscossioni

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