Fisco e contabilità

Coronavirus - Le erogazioni liberali in contanti non sono detraibili o deducibili

immagine non disponibile

di Claudio Carbone

Le erogazioni liberali in contanti devolute alla Pa per fronteggiare l'evolversi della situazione epidemiologica causata dal Covis-19 non danno diritto alla detrazione fiscale e non sono deducibili dal reddito d'impresa. È quanto chiarito dall'agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 21/E/2020, sul presupposto che la disciplina prevista dall'articolo 66 del Dl 18/2020 sia diretta a prevenire eventuali abusi e a garantire la massima tracciabilità delle operazioni finanziarie. Di contro, la detrazione fiscale è usufruibile nel caso di erogazioni liberali effettuate con versamento bancario, postale o tramite carte di debito, carte di credito, carte prepagate, assegni bancari e circolari.

La detrazione dall'imposta lorda ai fini dell'imposta sul reddito, pari al 30% e per un importo non superiore a 30.000 euro, si applica a tutte le erogazioni liberali eseguite in denaro e in natura, effettuate nell'anno 2020 in favore dello Stato, delle Regioni, degli enti locali territoriali, di enti o istituzioni pubbliche, di fondazioni e associazioni legalmente riconosciute senza scopo di lucro. Se effettuate nell'anno 2020 dai soggetti titolari di reddito d'impresa (articolo 27 della legge 133/1999) sono invece deducibili.

La risoluzione spiega in linea generale che è necessario che dalla ricevuta del versamento bancario o postale ovvero, in caso di pagamento con carta di credito, carta di debito o carta prepagata, dall'estratto conto della società che gestisce le carte, sia possibile individuare: il soggetto beneficiario dell'erogazione liberale, il carattere di liberalità del pagamento e che lo stesso sia finalizzato a finanziare gli interventi in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19.

In alternativa e nell'ottica di semplificare gli adempimenti fiscali, l'agenzia delle Entrate ha previsto che per i versamenti effettuati sui conti correnti dedicati all'emergenza, aperti dalla Pa, è sufficiente la ricevuta del versamento bancario, postale o l'estratto conto della società che gestisce la carta di credito, di debito o la prepagata. Nel caso in cui i versamenti siano effettuati su conti correnti diversi da quelli dedicati o se dalle ricevute di versamento non sia possibile ricavare le informazioni necessarie, oltre alla ricevuta de versamento effettuato sarà necessario che la Pa ricevente rilasci una specifica ricevuta dalla quale risulti che le erogazioni sono finalizzate a finanziare gli interventi in materia di Coronavirus.

La risoluzione delle Entrate

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©