Amministratori

Corsia di favore ai gestori attuali - Per i porticcioli niente gare

Concessioni efficaci fino al 31 dicembre 2023. A fine 2024 per ragioni«oggettive»

di Carmine Fotina

L’accordo siglato al Senato sui “balneari” integra l’emendamento al disegno di legge per la concorrenza che era stato presentato dal governo a febbraio. Per capire dunque che cosa cambia bisogna leggere il nuovo testo nel suo complesso. La norma riguarda le concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per attività turistico-ricreative (oltre a quelle sportive o gestite dagli enti del Terzo settore, incluse nella correzione approvata ieri dalla commissione Industria). Le concessioni in essere continuano ad avere efficacia fino al 31 dicembre 2023 o fino al 31 dicembre 2024 in presenza di ragioni «oggettive» che impediscono la conclusione della gara, compreso un semplice contenzioso. La proroga al 2024 deve essere disposta con «atto motivato» dall’ente concedente e il ministero delle Infrastrutture dovrà presentare alle Camere una relazione sullo stato dell’arte evidenziando le Regioni che non sono riuscite a rispettare il termine del 2023.

La seconda parte dell’emendamento contiene una delega al governo, da adottare entro sei mesi, per definire le regole con cui assegnare le nuove concessioni. Tutto in deroga al Codice della navigazione, postilla che apre la strada al project financing e a indennizzi al lordo degli ammortamenti. Colpisce l’esclusione da questa sezione, relativa alle nuove gare, della nautica da diporto e gli ormeggi, per i quali la scadenza sembra essere confermata solo al 2023 (si studierebbe di inserire proroghe oltre quella data o regole specifiche per le nuove concessioni con successivo provvedimento). Ma non è l’unica deroga: sono escluse dalle gare le aree per la cantieristica navale, ma anche - su richiesta M5S - quelle per acquacoltura e mitilicoltura.

Il decreto legislativo tra le altre cose dovrà definire i parametri per la valutazione degli indennizzi ai concessionari uscenti, che saranno comunque a carico dei subentranti. Sono stati cancellati tutti i riferimenti oggetto di negoziato in queste settimane, come la perizia asseverata per la determinazione dell’avviamento commerciale del valore aziendale, l’attestazione dei libri contabili, molto temuta da Forza Italia e Italia Viva.

Tra gli altri punti da definire con il decreto attuativo, dovrà esserci la garanzia di varchi per il libero e gratuito accesso, un tetto ai lotti e il loro frazionamento a tutela delle Pmi, adeguata considerazione ai fini dell’aggiudicazione di qualità e condizioni di servizio (in pratica i prezzi), criteri uniformi per i canoni annui. Valorizzazione (e «adeguata considerazione», integrazione dell’emendamento) sono previsti per la posizione di chi nei 5 anni precedenti la gara ha utilizzato «una» concessione quale prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare. La nuova versione del testo sostituendo «la» con «una» consentirà in pratica a un concessionario di avere un punteggio aggiuntivo anche se presenta offerta per uno stabilimento diverso da quello di cui è attualmente titolare. Su pressing della Lega, inoltre, è stata approvata una modifica in base alla quale si terrà conto di chi ha avuto esperienza di gestione dei beni pubblici solo in questo specifico campo e non in tutti i settori.

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