Fisco e contabilità

Corte dei conti: impennata delle frodi sui fondi Ue

L’anno scorso contestati 231,9 milioni contro i 12,9 delle citazioni del 2020

di Gianni Trovati

In uno scenario dominato dalle incognite della guerra e delle sue ricadute economiche, il Paese deve continuare a mettere al centro le «sfide inedite» per completare il recupero del Pil perso con la pandemia e «delineare un percorso di ordinata e graduale riconduzione delle dinamiche delle entrate e delle spese pubbliche dentro un quadro compatibile con la sostenibilità dell’elevato debito accumulato».

Lo ha spiegato il presidente della Corte dei conti Guido Carlino nell’inaugurazione dell’anno giudiziario della magistratura contabile. Davanti al Capo dello Stato, i giudici della Corte concentrano le proprie attenzioni sull’attuazione del Pnrr. Priorità ovvia, ma dalle implicazioni pratiche non scontate: nelle premesse, perché come sottolinea il procuratore generale Angelo Canale il moltiplicarsi di fondi comunitari e nazionali a sostegno dell’economia ha ingigantito il rischio di frodi, che abbracciano ormai il 20% delle citazioni in giudizio (contestati 231,9 milioni nel 2021, contro i 12,9 del 2020); e nelle conseguenze, perché i magistrati tornano a chiedere di «alzare» una guardia contro gli illeciti che le deroghe pensate per il Pnrr hanno abbassato.

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