Urbanistica

Corte dei conti: il superbonus 110% solo per 400mila immobili

Nel mirino dei giudici contabili anche i controlli sul corretto utilizzo dei bonus casa

di M. Mo. e G. Par.

Un Superbonus molto oneroso ma per pochi. Il pensiero di fondo che ha spinto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e il governo a una stretta sul 110% e alla cessione dei crediti trova conferme nella fotografia scattata ieri dalla Corte dei conti al Senato nel corso dell’audizione della commissione Finanze sui bonus fiscali.

Secondo l’analisi dei giudici contabili, infatti, «le ingenti risorse destinate all’efficienza energetica con il Superbonus hanno fino ad ora permesso di intervenire su meno di 400mila immobili, una quota notevolmente ridotta rispetto ai 57 milioni di unità immobiliari e ai circa 20 milioni di abitazioni principali esistenti nel nostro Paese».

La Corte dei conti, inoltre, non risparmia la scelta degli esecutivi di aprire la strada del 110% alle cosiddette “villette”. «L’indiscriminato “libero accesso” ai benefici pur mitigato, - sottolinea la Corte dei conti nelle sue conclusioni - per quanto riguarda il Superbonus delle unità unifamiliari, dalle limitazioni soggettive (reddito familiare) e oggettive (abitazione principale) introdotte dal 2023, favorisce comunque i proprietari più dotati di risorse (finanziarie, ma anche tecnico-professionali).

Infine nel mirino anche i controlli sul corretto utilizzo dei bonus casa. «Quanto al sistema dei controlli - dice la Corte - esso appare oggi in linea di massima idoneo a prevenire le vere e proprie frodi connesse alla creazione fittizia di crediti, ma poco in grado di assicurare l’effettiva qualità, utilità e durata degli interventi finanziati».

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