Il CommentoPersonale

Così il Piao prova a cambiare la sostanza del reclutamento

di Ettore Jorio

"Gli è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare". È quanto diceva il grande Gino Bartali a proposito del ciclismo di allora. Ma la frase potrebbe essere declamata oggi sull'elaborazione dei piani del fabbisogno del personale nelle pubbliche amministrazioni (si veda NT+ Enti locali & Edilizia del 14 settembre).

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dm del ministro per la Pubblica amministrazione sono state implementate le regole per l'adozione del Piao. Il tutto per accelerare il conseguimento degli obiettivi fissati nel Pnrr, in attuazione del testo unico del pubblico impiego che individua, agli articoli 6-6 ter, nella programmazione triennale concertata il documento propedeutico all'ottimizzazione dell'impiego delle risorse pubbliche e delle perfomance, secondo i principi/obiettivi dell'efficienza.Il provvedimento fissa dunque le linee di indirizzo per la pianificazione dei fabbisogni del personale, con particolare riguardo alla definizione dei nuovi profili professionali individuati dalla contrattazione collettiva, e pone la sua attenzione alla individuazione dell'insieme delle conoscenze, competenze, capacità del personale di cui la Pa deve dotarsi per sostenere la transizione digitale ed ecologica. Interessante l'obiettivo del raggiungimento di una nuova cultura pubblica nel programmare al meglio la politica del personale. Finalmente c'è un'indicazione precisa e di buon profilo per il conseguimento del risultato, cui pervenire gradatamente. Gli elementi per riuscirci ci sono, così come sono facili desumerli dal punto 2.2 del nutrito allegato.Si pone l'accento sul concetto di competenza, quell'elemento culturale non facilmente riscontrabile nell'apparato pubblico, spesso viziato da procedure selettive non propriamente ottimali, dettate da situazioni emergenziali o dalla necessità di stabilizzazioni ancorché improprie.

Apprezzabile la ridefinizione di competenza, così come nelle utilità burocratiche occorrenti. Puntare il dito su «come» queste debbano essere utilizzate nello svolgimento dei compiti mostra di puntare a una nuova classe dirigente e a un buon funzionariato. Puntare sulla capacità posseduta, l'abilità acquisita e le attitudini innate per influenzare il valore del prodotto da rendere alla pubblica amministrazione di appartenenza e da mettere a godimento della collettività rappresenta una novità pratica assoluta. Fino a oggi era relegata a teorie manualistiche mai divenute realtà salvo casi rarissimi, mentre ora si chiede concretezza applicata a tal punto da portare il personale pubblico ad agire professionalmente in modo efficace, flessibile e dinamico sul piano organizzativo ed erogativo dei compiti affidati al medesimo, da svolgere in modo inter-scambievole, attese le previste rotazioni quinquennali.In pendant con le prescrizioni sull'esigenza di competenze, il Dm stigmatizza la frequente inadeguatezza (cui rimediare subito) dei sistemi di gestione del personale a tenere alta la motivazione dei dipendenti, soprattutto dei più capaci, e ad assicurare le cure dirigenziali del caso.Insomma, una bella nuova occasione per la Pa e il Paese.

Non solo. Tutto questo scriverà finalmente la parola fine alla solita reiterazione acritica del fabbisogno basato sulla mera successione, misurato sulle esigenze di ieri invece di essere calibrato su quelle di domani. E soprattutto spingerà a cambiare gli organici per renderli funzionanti, produttivi e ben disposti al confronto sociale in senso lato. Una grande attenzione va quindi posta ai piani assunzionali e alle selezioni successive, da adeguare alla rielaborazione dei relativi piani del fabbisogno di personale, per dare l'avvio ad una nuova era: quella della competenza, della carriera meritocratica e dei risultati tangibili.E ancora. Si eviteranno i gravi errori di reclutamento, sia riferiti alle tipologie più funzionali al cambiamento sia alla qualità dei selezionati, compiuti sino ad ora da una Pa che ha poco curato la qualità selettiva e la formazione (come ha sottolineato Francesco Verbaro su Nt + Enti locali ed Edilizia del 19 settembre).