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Costruzioni, spinta Pnrr: +20% di opere appaltate, il 2022 verso i 55 miliardi

Rapporto Cresme: dopo il clamoroso record storico di 46 miliardi del 2021, quest'anno è in vista un nuovo primato. Tirano trasporti e Tlc

di Giorgio Santilli

La spinta del Pnrr si concretizza per ora in opere appaltate: l'ultimo rapporto Cresme sulle opere pubbliche di inizio agosto rileva infatti un nuovo record di aggiudicazioni nei primi sette mesi del 2022, con un totale di 28.202 milioni di euro e un incremento del 20,7% rispetto ai 23.374 milioni del periodo gennaio-luglio 2021. Il dato dell'intero 2021 aveva fatto clamore con il record storico di 41 miliardi annunciato direttamente da Mario Draghi nella conferenza stampa a Palazzo Chigi dell'11 febbraio (e poi rettificato dal Cresme a 46,3 miliardi). Quel dato surclassava infatti il precedente record del 2005 di 24,5 miliardi di contratti stipulati (il periodo 2004-2005 mantiene il record della spesa effettiva per investimenti in costruzioni e la vera sfida del Pnrr dal 2023 è frantumare quel record).Il 2022 porterà certamente a un nuovo record di opere appaltate: se la seconda parte dell'anno confermerà infatti l'attuale tendenza di crescita, si dovrebbe andare oltre i 55 miliardi e sfiorare i 56.

Le aggiudicazioni nel periodo gennaio-luglio 2022 (oltre il milione di euro) a confronto con lo stesso periodo 2021 (Fonte Cresme Europa Servizi)

Non si può escludere anche un'ulteriore accelerazione perché è evidente che la macchina del Pnrr sta marciando a regime in questo 2022 che deve essere - secondo il cronoprogramma - l'anno dei bandi di gara e delle conclusioni delle gare con le aggiudicazioni. La crisi di governo, in questo senso, non dovrebbe impattare troppo se le stazioni appaltanti svolgono il loro ruolo senza attendere i nuovi equilibri politici. Bisogna sempre ricordare in materia di opere pubbliche che la gran parte di questi contratti sono appalti integrati e hanno quindi per oggetto la progettazione esecutiva e solo dopo la realizzazione dei lavori: all'apertura dei cantieri manca quindi ancora un pezzo del percorso, come per altro prevede lo stesso cronoprogramma del Pnrr. Il dato record delle aggiudicazioni non è, per altro, soltanto frutto delle opere Pnrr: una spia di questo fenomeno è la crescita del settore stradale e soprattutto autostradale (+43,5%) che del Pnrr non beneficia ma aggiudica contratti per 4,68 miliardi.

I bandi di gara pubblicati nel periodo gennaio-luglio 2022 a confronto con lo stesso periodo 2021 (Fonte Cresme Europa Servizi)

Nell'ambito dei trasporti, che restano il primo settore con 9,4 miliardi di aggiudicazioni, rallentano le ferrovie (2,6 miliardi) rispetto all'exploit dei primi sette mesi del 2021 quando totalizzarono 5,2 miliardi, quasi un quarto del totale aggiudicato allora. Si attende un recupero di fine anno anche se alcune aggiudicazioni potrebbero slittare al 2023 per l'aggiornamento dei prezzari che ha costretto al rinvio di alcune gare. In forte crescita sono le metropolitane e le ferrovie regionali con 1,2 miliardi (+368%) ma anche i porti e le ciclovie.Se il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, ha motivi per essere soddisfatto, chi si gode il dato è soprattutto il ministro dell'Innovazione, Vittorio Colao, considerando che il settore trainante di questi sette mesi è quello delle telecomunicazioni con 5,9 miliardi di contratti aggiudicati (12 volte lo stesso periodo 2021) mentre crescono del 15-16% il settore idrico (1,5 miliardi) e quello elettrico (3,5 miliardi). Per altri settori tipici del Pnrr - ma anche questi dati non sono esclusivamente Pnrr - si è un passo indietro ancora e il dato positivo riguarda non le aggiudicazioni ma piuttosto i bandi di gara.

Le aggiudicazioni nel periodo gennaio-luglio 2022 (oltre il milione di euro) a confronto con gli anni precedenti (Fonte Cresme Europa Servizi)

Questo vale per la sanità con 4,1 miliardi che segna una crescita del 318%, per l'istruzione del 47,5% (2,14 miliardi), ancora per le tlc con altri 5,9 miliardi in gara, per l'energia (2,6 miliardi) e per l'idrico (1.880 milioni). I trasporti spingono ancora molto, in cima alla classifica, con un totale di gare per 8.962 milioni: le ferrovie - in virtù del ragionamento fatto - ripartono con gare per 4,2 miliardi, le metropolitane con altri 1.584 milioni e i porti con 849 milioni.Complessivamente le gare pubblicate ammontano nel periodo gennaio-luglio 2022 a 34.325 milioni contro i 19.135 milioni del 2021 (+79,4%). Qui l'accelerazione è anche più brusca (siamo quasi ai livelli dell'intero 2021 quando si registrò un dato di 39,4 miliardi) ma il bando di gara non può essere considerato in questa fase un indicatore sufficientemente consolidato (in termini di certezza e di tempi della conclusione della procedura e di garanzia del rispetto dei target) per l'attuazione del Pnrr. Il segnale incoraggiante, comunque, anche qui c'è.

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