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Crotone si aggrappa alle imprese under 35 e ai fondi del Pnrr

Sul fondo della Qualità della vita 2022, la provincia è ultima per consumi, saldo demografico e verde pubblico la città calabrese ha più del 12% di aziende registrate con giovani titolari

di Donata Marrazzo

Con uno scatto di orgoglio, Crotone, posizionata per il terzo anno in fondo alla classifica della Qualità della vita, rimescola le carte e si racconta. Ultima per ricchezza e consumi, saldo demografico, cultura e tempo libero, partecipazione elettorale e verde pubblico fruibile, in coda anche per capacità di riscossione del Comune, lascia intravedere le premesse di una possibile operazione di rilancio.

Anche se al 69esimo posto per affari e lavoro, si piazza bene nel business del turismo: sale in 13ma posizione per qualità ricettiva delle strutture alberghiere. In seconda per imprese con titolari under 35, che superano il 12% sul totale di quelle registrate. Molte si occupano di innovazione tecnologica.

Il Pnrr e le aspettative

A sottolineare le criticità è anche il sindaco: «Infrastrutture e lavoro», afferma sinteticamente Vincenzo Voce. Ma si coglie subito la nota polemica. Perché non tutto è sempre imputabile ai territori. Ora, con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), la città ha forti aspettative. Del resto, Crotone attende da troppo tempo una vera riconversione, dopo lo smantellamento del polo industriale con le fabbriche di Pertusola sud e di Montedison e le bonifiche quasi completate. Il tessuto urbano ne porta ancora i segni.

Con 25 progetti per 44 milioni di euro del Pnrr, il Comune viene indicato come modello per il reperimento e la gestione dei fondi. Il sindaco ha organizzato, con tre consulenti inviati dal governo, un ufficio ad hoc diretto dall’assessore Luca Bossi. Ingenti gli investimenti per la rigenerazione urbana (20 milioni), dalle piste ciclabili al ponte sul fiume Esaro per congiungere le periferie. Ma anche mense e asili nido e interventi di digitalizzazione. Ancora in stand by le risorse per le isole ecologiche interrate, le compostiere di comunità, la valorizzazione di beni confiscati alla ’ndrangheta. Entro fine mese uscirà la graduatoria del ministero dello Sviluppo economico.

I progetti

Con fondi del Cis Calabria sarà riqualificata sul lungomare la storica piscina del Coni (6 milioni di euro). Verrà anche recuperata l’ex Area Sensi, un deposito di carburante tra il porto vecchio e quello nuovo, dove si insedierà la sede dell’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio: fra i progetti del presidente Andrea Agostinelli c’è proprio la riqualificazione del porto vecchio. Vale 3 milioni di euro. E all’orizzonte, ancora come un miraggio, si intravede la realizzazione di un hub di produzione di parchi eolici off-shore.

Presto partiranno i lavori per l’Antica Kroton, annunciati come il più grande investimento culturale mai realizzato nella regione già dall’ex presidente della Regione Calabria Mario Oliverio: oltre 60 milioni di euro per recuperare e valorizzare la città antica. Invitalia ha curato le procedure di gara per l’affidamento dei lavori.

Da buon ingegnere, però, il sindaco Voce sa che non è tutto. Teme, ad esempio, il rischio idrogeologico e ricorda le tante alluvioni che hanno flagellato il territorio. E lo preoccupa anche il risanamento ambientale: «È tutto quello di cui ha bisogno il Sud per poter affrontare un vero sviluppo», commenta.

Dimensioni ridotte e sinergie

Ma Crotone, che conserva le sue radici magno-greche e il pensiero pitagorico, consapevole delle sue criticità, si racconta con onestà mostrando anche la parte migliore di sé, la sua storia gloriosa, il paesaggio – il mare, i calanchi, le dune – e un patrimonio archeologico ricchissimo. «Tutto questo non è poco per una piccola città del Sud che per dimensioni è un pezzo di un quartiere di Milano». Francesco Verri, avvocato cassazionista, lavora fra Crotone e Roma. È stato fra i fondatori dell’importante Centro velico cittadino che ha presieduto per otto anni, facendone un punto di riferimento nel panorama mondiale della vela. Nella sua analisi relativizza i problemi e parla di contesto, di tempo e di distanze: «Quando ci riferiamo all’offerta culturale di Crotone, ad esempio, dobbiamo tenere conto di tutta l’offerta calabrese integrata. Io ho l’abbonamento al Politeama di Catanzaro e in 55 minuti lo raggiungo. I miei figli che vivono a Milano impiegano lo stesso tempo per andare al teatro o al cinema. E questo vale anche per i collegamenti, qui sono difficili, certo, ma io se devo viaggiare ho a disposizione l’aeroporto di Lamezia a pochi chilometri, quello di Reggio Calabria e, a seconda delle tratte, lo stesso Sant’Anna, in città. Arrivare a Capri o a Courmayeur non presenta comunque delle difficoltà?». Anche il costo delle diverse attività e la gamma di opzioni disponibili non vanno sottovalutate. «A Milano pago un biglietto per i Coldplay 500 euro – conclude Verri –. A Crotone vado in piazza a vedermi Eugenio Bennato. E se voglio la mattina vado in barca a vela, visto che qui c’è sempre vento. E il pomeriggio posso andare a sciare a Lorica».

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