Urbanistica

Da Equiter ed Ersel nuovo fondo dedicato a infrastrutture e rigenerazione urbana

Il fondo Equiter Infrastructure II punta sulle attività sostenibili. Obiettivo: 400 milioni in 24 mesi

di Filomena Greco

Equiter ed Ersel lanciano il nuovo fondo Equiter Infrastructure II – Infrastrutture, Innovazione Impatto, che guarda al mondo delle infrastrutture innovative e sostenibili. Lo strumento messo in campo punta a investimenti in Italia in settori strategici delle infrastrutture, per il rilancio dell'economia reale secondo un modello di crescita sostenibile e inclusiva. La strategia di gestione punta così a promuovere investimenti selezionati sulla base di criteri di impatto sociale e ambientale, intensità tecnologica, capacità di radicarsi nei territori. Tra questi: strutture sanitarie pubbliche e private, strutture di formazione e ricerca, utilities e rinnovabili, reti elettriche e gas, ciclo di rifiuti, rigenerazione urbana. Il target di raccolta è di 400 milioni di euro in 24 mesi, con un obiettivo di rendimento netto per gli investitori superiore all'8%, una distribuzione semestrale dei proventi della gestione degli asset e un orizzonte a 15 anni. Dopo il via libera delle Autorità di Vigilanza, lo scorso mese di dicembre, il Fondo Equiter Infrastructure II ha raccolto sottoscrizioni pari a 140 milioni da parte di primarie istituzioni italiane.«Forti della lunga e consolidata esperienza maturata nel settore degli investimenti infrastrutturali e del precedente successo ottenuto dal Fondo PPP Italia – sottolinea Carla Patrizia Ferrari, pesidente di Equiter – ci presentiamo oggi con un secondo fondo, Equiter Infrastructure II, che ha l'obiettivo di contribuire , attraverso un modello di crescita sostenibile e inclusiva, allo sviluppo del settore delle infrastrutture del nostro paese. Riteniamo di avere peculiarità e specializzazioni distintive ed è per questo motivo che il fondo intende proporsi agli investitori istituzionali con specifici elementi di integrazione tra infrastrutture, innovazione e impatto sociale/ambientale, con un forte allineamento al programma Next Generation EU». Ersel storicamente ha gestito internamente i propri programmi di investimento, spiega Andrea Rotti, ad del Gruppo Ersel, «oppure ha avviato collaborazioni con soggetti terzi, sempre sensibile a promuovere un processo di innovazione. Lo abbiamo fatto nel private debt e nel private equity. Ora lo facciamo con un fondo per le infrastrutture, a gestione diretta e con piena visibilità. Il nostro scopo è allargare la piattaforma di investimento offerta alla clientela privata, proponendo un modello che guarda alle migliori modalità di investimento degli investitori istituzionali».
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