Il CommentoPersonale

Dai nuovi ordinamenti occasioni di carriera anche per chi è già dipendente pubblico

di Antonio Naddeo (*)

on l’approvazione in consiglio dei ministri si è chiuso l’iter del contratto nazionale per le Funzioni centrali, cioè ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici,il primo del pubblico impiego per la tornata contrattuale 2019-2021. Il contratto contiene importanti novità per gli statali: un nuovo ordinamento professionale, disciplina del lavoro agile e l’istituzione dell’area di elevata professionalità. Su quest’ultima, ci sono stati molti commenti positivi, ma anche critiche, soprattutto da parte dei funzionari appartenenti alla terza area che, inspiegabilmente a mio avviso, si vedono danneggiati.

Ritengo quindi opportuno chiarire alcuni aspetti della nuova area apicale. Innanzitutto è necessario premettere che l’esigenza di introdurre una nuova area nasce dal decreto legge 80/2021, che ha previsto la creazione di un’area dedicata al personale con alto grado di professionalità e ha rimandato alla contrattazione collettiva la sua istituzione e regolamentazione. La nuova area è funzionale a consentire l’incremento qualitativo del capitale umano delle amministrazioni, cercando di attrarre le migliori competenze sul mercato del lavoro, ma anche ad aprire un percorso di carriera alle risorse umane già presenti. La legge però non ha previsto alcun finanziamento aggiuntivo per questa area, e ne ha rinviato l’onere alle facoltà assunzionali delle singole amministrazioni. Quindi il contratto, non avendo a disposizione risorse finanziarie, ha in pratica individuato l’area, stabilito i requisiti di accesso e trattamento economico (fino a 70mila euro), prevedendo che l’area, in fase di prima applicazione, nascesse vuota. Perciò saranno le singole amministrazioni che dovranno prevedere in base alle disponibilità per le assunzioni, di anno in anno, se finanziare o meno le posizioni apicali della quarta area. Voglio qui sottolineare che il contratto di per sé non garantisce l’efficienza e la produttività di un’amministrazione, ma è lo strumento che può consentire al datore di lavoro una migliore organizzazione del lavoro, attraverso la gestione del personale, fermo restando le tutele del lavoratore. Perciò le amministrazioni potranno scegliere se introdurre o meno nella propria organizzazione la figura di elevata professionalità.

Che tipo di attività dovranno svolgere? Il contratto ha previsto due tipi di incarichi: manageriali o professionali; i primi, correlati a responsabilità di risultato su uffici o strutture, con elevato grado di autonomia, con delega di funzioni ed assunzione di responsabilità verso l'esterno; i secondi correlati a responsabilità professionali derivanti dallo svolgimento di funzioni richiedenti la iscrizione ad albi. Una volta che le amministrazioni individuano queste posizioni, il relativo accesso è disciplinato dalla legge che prevede per i posti disponibili un 50% destinato al personale proveniente dalla terza area e il restante 50% dall’esterno. Ho letto da più parti che questi posti sarebbero destinati al personale reclutato per il Pnrr, ma in realtà questo non è vero; o meglio, questo personale vi potrà accedere partecipando al concorso per esterni, se titolare di contratti a tempo determinato, oppure mediante selezione interna se titolare di un contratto a tempo indeterminato. Il contratto nazionale ha stabilito i requisiti base per l’accesso, cioè la laurea magistrale accompagnata da un'esperienza pluriennale di esperienza lavorativa in funzioni specialistiche o di responsabilità che possono richiedere l'iscrizione ad albi professionali. La nuova area rappresenta quindi una grande opportunità per le amministrazioni, che potranno organizzare meglio le risorse umane con una figura vicina alla dirigenza; ed è un’opportunità per il personale interno a cui si apre un percorso di carriera che non conduce necessariamente alla dirigenza.