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Dal marmo «liquido» alla super-stampante 3D, ecco tutti i materiali «magici»

di Mila Fiordalisi

Il polimero che produce energia
Polimeri trasparenti che catturano la luce nello spettro del vicino-infrarosso e la convertono in energia elettrica. Materiali che cambiano colore in funzione della temperatura, materiali multifunzionali che offrono infinite possibilità di comunicare informazioni. I vetri del futuro saranno sempre più "arricchiti" di funzionalità innovative e in molti sostengono che saranno in grado di soppiantare molti materiali, in particolare nella realizzazione delle facciate degli edifici. Numerosi i ricercatori del Politecnico di Milano impegnati in progetti di ricerca che riguardano gli smart materials. I polimeri trasparenti, in particolare, sono in grado di catturare la luce nello spettro del vicino-infrarosso e la convertono in energia elettrica. Consentiranno, dunque, in un futuro non troppo lontano, alle facciate vetrate e a tutte le superfici trasparenti, di diventare "riserve" di energia. Non solo: i materiali "intelligenti" saranno sempre più integrati in prodotti, edifici e infrastrutture e le loro funzionalità potranno essere monitorate via internet nonché gestire in modo interattivo.

Il marmo ora si può «stampare» sui materiali
Utilizzare il marmo per dare maggior valore e caratteristiche estetiche e prestazionali a qualsiasi superficie. Facendo leva sulle nanotecnologie e sulla stampa 3D. Si chiama MarmoLiquido l'innovazione frutto dell'ingegno e degli investimenti in innovazione da parte della startup Desamanera. "Con il nostro MarmoLiquido siamo riusciti a portare l'elegante pietra su superfici impensabili – spiega l'azienda -. Grazie alle finiture a secco e alle nanotecnologie prestazionali, i nostri materiali innovativi potenziano le prestazioni delle superfici e le rendono originali". Desamanera ha inoltre attivato una serie di collaborazioni per offrire ulteriori personalizzazioni: si può, ad esempio, combinare le infinite tipologie di marmo, disegnare sulle superfici texture originali, "ringiovanire" le superfici, rendere la materia fotoluminescente. "Il nostro reparto ricerca e sviluppo è in grado di soddisfare sempre maggiori esigenze prestazionali: resistenza agli agenti atmosferici, resistenza al fuoco, isolamento termico, isolamento acustico, resistenza ai detergenti, resistenza all'abrasione, resistenza meccanica".

La maxi-stampante 3D che costruisce interi edifici
Sarà realizzato a Massa Lombarda, in provincia di Ravenna, il primo villaggio in Italia, e probabilmente al mondo, interamente "stampato" in 3D. Il progetto vedrà la luce all'interno del parco tecnologico di stampa 3D appena inaugurato grazie alla collaborazione fra il Comune - che ha messo a disposizione un'area verde nella zona industriale del paese - e l'azienda romagnola Wasp, "titolare" della stampante 3D BigDelta con cui sarà edificato il villaggio. La stampante gigante – è alta 12 metri e larga 7 e monta bracci modulari da 6 metri – è dunque un vero e proprio "robot" di cantiere: è in grado di muovere l'estrusore con un carico fino a 200 kg, spostando quindi grosse quantità di materiale. Possono essere utilizzate materie prime di origine naturale e materiali tecnici specifici. Per quanto riguarda le terre crude, possono essere alleggerite con vermiculite o altri materiali leggeri naturali. Gli impasti sintetici o tecnici possono invece essere costituiti da materiali cementizi o calce, uniti, ad esempio, a vetro soffiato o argilla espansa. "Si sono ottenuti ottimi risultati anche inserendo polistirolo all'interno del cemento – sottolinea l'azienda-. Un'altra interessante sperimentazione è quella con i geo-polimeri, che nelle nostre prove uniamo ad argilla".

Aria pulita con il filtro per gli edifici
Un "tessuto" da parete che abbatte le molecole nocive presenti nell'aria abbattendo i livelli di inquinamento indoor ma anche outdoor. Si chiama The Breath la soluzione messa a punto dalla startup italiana Anemotech. Una soluzione che potrebbe avere un grosso impatto nel settore dell'edilizia. Il "filtro" di nuova generazione, a base di un tessuto multistrato (brevettato dall'azienda tre anni fa) di natura "fibrosa" è infatti in grado di catturare sporco e molecole nocive per poi disgregarli. Il tessuto è in grado di assorbire una vasta gamma di inquinanti: Nox, Sox, Co, Co2, Cov, che danno origine a Pm10, Pm 2,5 e Pm 1,0. E per questa ragione è indicato anche outdorr. The Breath svolge anche una funzione di "mitigazione": lavora sulla carica batterica, le polveri e le muffe e svolge anche una funzione antiodore. Il prodotto, stando a quanto annunciato dall'azienda - che pur essendo una startup ha investito oltre 500mila euro per svilupparlo avvalendosi della collaborazione scientifica dell'Università Politecnica delle Marche - sarà introdotto sul mercato nella seconda metà di quest'anno.

Lana e scarti produttivi per l'edilizia
È la prima realtà produttiva al mondo ad usare oltre 100 diversi tipi di scarti di fonti rinnovabili per rinconvertirli in biomateriali con zero petrolio e zero acqua, specifici per il settore dell'edilizia, il risparmio energetico, le bonifiche e il disinquinamento ambientale. La sarda Edizero Architecture of Peace è un'eccellenza del made in Italy e non a caso si è aggiudicata ben due premi in occasione del Wef 2016, il Women Economic Forum andato in scena a New Delhi nei giorni scorsi. La società rappresentata dall'imprenditrice Daniela Ducato, si è infatti portata a casa l'Award of Iconic Innovative Trailblazers of the Decade nonché l'Award Leaders in the world of technology & innovation. Un riconoscimento, quest'ultimo, assegnato solo a 10 aziende, quelle considerate leader a livello mondiale. "I prodotti Edizero sono ideati e realizzati in Sardegna, da fonti rinnovabili eccedenti e tracciabili e salvaguardano il legame inscindibile tra agricoltura e architettura coniugando insieme elevata tecnologia, difesa del paesaggio e della biodiversità", spiega l'azienda. Cuore dei prodotti la lana, "il miglior isolante naturale di sempre", aggiunge l'azienda puntualizzando che la lana unisce alle proprietà termoisolanti quelle di elevata traspirabilità e riduzione dei rumori.

Pannello fotovoltaico con i superpoteri del grafene
È frutto della collaborazione tra i Graphene Labs dell'IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) e del Polo Solare Organico Regione Lazio (Chose) con l'Università di Tor Vergata la messa a punto del primo pannello fotovoltaico al grafene di grandi dimensioni. Il pannello da 50 cmq – sembrerebbe una misura irrilevante in termini assoluti ma si tratta di un record quando si parla di fotovoltaico a base di grafene – è stato realizzato grazie alla tecnologia Dssc (Dye-sensitized solar cell) sulla cui evoluzione sono impegnati numerosi gruppo di ricerca e laboratori aziendali in tutto il mondo. Fino a poco tempo fa gli studi si sono concentrati sull'adozione del platino per lo sviluppo dei moduli fotovoltaici ma l'avvento del grafene ha consentito di abbattere l'ostacolo numero uno: il costo. L'impiego del grafene infatti rispetto al platino ha fatto scendere il costo di circa 10mila volte. Inoltre il grafene può essere applicato sulla superficie sotto forma di spray, anche questa considerata una tecnica più scalabile a livello industriale. Il team di progetto dei Graphene Labs, Francesco Bonaccorso, è inoltre fra i soci fondatori di BeDimensional, startup che punta a produrre in quantità elevate inchiostro al grafene destinato alle imprese.

Per il legno arriva la vernice-profumo
Cannella, fragola, gelsomino, lavanda, mela, sandalo e vaniglia: queste le fragranze che "profumano" letteralmente le superfici in legno trattate con le innovative vernici della Ivm Chemicals, azienda specializzata nella produzione di vernici per il legno. Le vernici-essenze, che possono essere applicate a spruzzo, consentono di "archiviare" l'odore di solvente che spesso caratterizza i mobili e le superfici dipinti di fresco. Il tutto in totale sicurezza visto che, garantisce l'azienda, le vernici sono a base di acqua e certificate ai sensi della normativa EN71/3, quella che dispone i criteri di atossicità dei giochi per bambini. "Ad alto grado di protezione per la superficie lignea, vellutate e setose al tatto, le nuove vernici-essenze hanno profumazioni a lunghissima durata – spiega l'azienda - grazie alla particolare tecnologia di "incapsulazione a lento rilascio" che ne regola l'intensità, garantendo al contempo che la fragranza scelta resista perfettamente alla pulizia o lavaggio della superficie e che non si trasferisca su pelle e tessuti". La nuova serie si può coniugare in tutti i colori del sistema tintometrico Ivm ed è disponibile anche sotto forma di vernice trasparente.

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