Amministratori

Semplificazioni, Corte dei conti: rafforzato il ruolo di controllo sui piani di rilancio dell'economia

I controlli della Corte su gestioni pubbliche statali in corso di svolgimento potranno riguardare anche i principali piani, programmi e progetti di sostegno dell'economia

di Marco Rossi

Rafforzato il ruolo della Corte dei conti nella prospettiva dell'effettiva attuazione degli interventi di sostegno e di rilancio dell'economia nazionale. L'obiettivo è evitare, come sovente accade, che misure e iniziative di sostegno e di rilancio dell'economia non trovino un'adeguata e corrispondente attuazione, con la conseguenza che il risultato atteso non viene conseguito o viene realizzato con ritardo, per effetto dell'insorgenza di problematiche gestionali. É così ora stabilito, con il decreto Semplificazioni, che i controlli della Corte dei conti su gestioni pubbliche statali in corso di svolgimento (previsti dall'articolo 11 della legge 15/2009) possano svolgersi, in modo concomitante, anche sui principali piani, programmi e progetti relativi agli interventi di sostegno e di rilancio dell'economia nazionale.

La Corte dei conti non solo può attivarsi autonomamente ma può agire, per esplicita previsione normativa, pure a seguito della richiesta del Governo e delle competenti Commissioni parlamentari, che possono quindi svolgere una funzione propulsiva.

Particolarmente significativi sono gli effetti conseguenti all'accertamento di eventuali gravi irregolarità gestionali ovvero di rilevanti e ingiustificati ritardi nell'erogazione di contributi, secondo le procedure amministrative e contabili.

In questo caso, infatti, è effettuata la trasmissione della segnalazione all'amministrazione competente allo scopo della configurazione della responsabilità dirigenziale (di risultato, ferma restando quella disciplinare), essendo prevista l'applicazione dell'articolo 21, comma 1, del Dlgs 165/2001. Quest'ultimo, infatti, fa conseguire al mancato conseguimento degli obiettivi accertato (ferma restando la responsabilità disciplinare) l'impossibilità di rinnovo dello stesso incarico dirigenziale.

La disposizione, in particolare, prevede che il mancato raggiungimento degli obiettivi accertato attraverso le risultanze del sistema di valutazione, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni ovvero l'inosservanza delle direttive imputabili al dirigente comportano l'impossibilità di rinnovo dello stesso incarico dirigenziale, previa contestazione e ferma restando l'eventuale responsabilità disciplinare secondo la disciplina contenuta nel contratto collettivo.

Ma c'è di più. In relazione alla gravità dei casi, l'amministrazione può inoltre revocare l'incarico collocando il dirigente a disposizione ovvero recedere dal rapporto di lavoro secondo le disposizioni del contratto collettivo. In vista dell'effettiva attuazione della disposizione, infine, è stabilito che il Consiglio di presidenza della Corte dei conti, entro trenta giorni, nell'esercizio della potestà regolamentare autonoma di cui alla vigente normativa, dovrà provvedere all'individuazione degli Uffici competenti e adotta le misure organizzative necessarie per l'attuazione delle disposizioni di cui al presente articolo senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©