Urbanistica

Decreto Semplificazioni, ok della Camera. Rotta e Brescia: ritardi dal Mef

Al traguardo del voto a Montecitorio anche il Dl Recovery, con la governance del Pnrr e le semplificazioni

di R.R.

In contemporanea con il richiamo di Mattarella contro gli emendamenti parlamentari in ordine sparso che deformano i decreti governativi, arriva al traguardo del voto della Camera anche il decreto Recovery, con la governance del Pnrr e il ricco elenco di semplificazioni ritenute necessarie per attuarlo. Anche in questo caso la navigazione parlamentare è stata tumultuosa, con tanto di ritorno in commissione per correggere una serie di errori tecnici e di coperture scomparse nel vorticoso giro delle carte; anche in questo caso l'Aula non ha potuto che ratificare con la fiducia le scelte condotte nelle commissioni. E nel monocameralismo di fatto che ormai è la caratteristica comune nella conversione dei decreti emergenziali, il Senato avrà pochissimi giorni per confermare il testo votato alla Camera da convertire in legge entro fine mese.

La corsa a rotta di collo dei provvedimenti scatena il malcontento all'interno dello stesso Parlamento. Ieri si sono fatti sentire due presidenti di commissione, Giuseppe Brescia (M5S; Affari costituzionali) e Alessia Rotta (Pd; Ambiente) con una lettera al presidente della Camera Roberto Fico e al ministro dell'Economia Daniele Franco: avremmo voluto dare più tempo al Senato, dicono in sostanza, ma «l'iter è stato fortemente condizionato dai ritardi del Mef nel dare i pareri ai 600 emendamenti segnalati dai gruppi».

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