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Direttiva prestazione energetica, Ance: necessario l'obbligo di riqualificazione per gli edifici esistenti

Il processo di decarbonizzazione previsto dalla direttiva deve essere ben supportato da misure incentivanti

di El & E

L'Ance condivide l'aggiornamento della Direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia (EPBD), che fa parte del pacchetto di misure denominato "Fit for 55", per la riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2030.
La proposta di aggiornamento della Direttiva EPBD presentata dalla Commissione europea il 15 dicembre scorso è finalizzata a dare un grande impulso sia a nuovi edifici a "zero emissioni" ma ancor di più a riqualificare il parco edilizio esistente.
L'effetto di tale proposta determinerà una forte spinta alla riqualificazione energetica degli edifici, ma vanno valutati gli effetti complessivi della nuova proposta, quantità e tempistica dei vari obblighi previsti anche dal pacchetto "Fit for 55", carbon tax sui combustibili per riscaldamento, obiettivi obbligatori di riduzione della CO2 per l'edilizia, assoggettamento dell'edilizia al sistema europeo di scambio di emissioni di CO2.

Il processo di decarbonizzazione previsto dalla Direttiva deve essere ben supportato da misure incentivanti, come sottolinea anche il documento europeo e come hanno ribadito i vertici europei nel corso della conferenza stampa di presentazione del 15 dicembre scorso, citando esplicitamente il modello del Superbonus italiano.
Resta, però, da valutare la fattibilità di un numero molto elevato di interventi da realizzare in un periodo limitato di tempo, entro il 2030, per raggiungere i target fissati dalla Direttiva.

Infatti - rende noto l'Ance -, il patrimonio immobiliare italiano è molto-vecchio, per il 74,1% realizzato prima dell'entrata in vigore della normativa completa sul risparmio energetico e sulla sicurezza sismica. In pratica, su 12,2 milioni di edifici, oltre 9 milioni non sono in grado di garantire le performance energetiche, sia pur minime, richieste per gli edifici costruiti successivamente, e molto lontano dalle prestazioni minime richieste alle abitazioni dei nostri giorni.

L'Ance sostiene l'importanza di intervenire sugli edifici per ridurre i consumi di energia e azzerare le emissioni di CO2, pertanto anche la revisione della Direttiva è un utile strumento per contribuire a raggiungere gli obiettivi climatici fissati, ma deve essere supportato da misure incentivanti e non può essere l'unico strumento da utilizzare per la decarbonizzazione dell'edilizia e degli edifici prevista per il 2050. La direttiva EPBD dovrebbe comunque mantenere il suo scopo di normativa quadro specifica per l'efficienza energetica degli edifici. Per l'associazione costruttori è necessario introdurre l'obbligo di riqualificazione energetica per gli edifici esistenti, a partire dagli edifici con le peggiori prestazioni, considerando che l'obiettivo prioritario è quello di ridurre il fabbisogno di energia, fissando requisiti calcolati con il metodo del livello ottimale di costo

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