Personale

Dirigenti e segretari, arriva il nuovo contratto

Negoziato lungo e complesso anche perché l'applicazione della riforma delle aree nella dirigenza locale ha dovuto riunire figure professionali molto diverse

di Gianni Trovati

Potrebbe arrivare stasera all'Aran il via libera al contratto per i dirigenti degli enti locali, che chiuderebbe definitivamente la tornata dei rinnovi per il 2016/2018. Se la riunione, convocata per le 12.30, darà l'esito positivo che è nell'aria, sancirà il primo rinnovo contrattuale realizzato con una trattativa a distanza, tramite videoconferenza: un'altra innovazione "obbligata" ai tempi del Covid-19.

Il negoziato è stato lungo e complesso anche perché l'applicazione della riforma delle aree nella dirigenza locale ha dovuto riunire sotto lo stesso cappello contrattuale figure professionali profondamente diverse: la nuova area raggruppa poco più di 15mila persone, divise fra i dirigenti di regioni ed enti locali (6.804 persone), i segretari comunali e provinciali e i dirigenti professionali (sono 3.224), tecnici e amministrativi del servizio sanitario nazionale (5.089) che non sono però inquadrati nella sanità. Proprio quest'ultima è la categoria più eterogenea rispetto al mondo tradizionale degli enti locali: a ciascuna di queste tre figure, in ogni caso, il contratto in arrivo dedica una sezione ad hoc.

Nella media, i 59,25 milioni annui a regime a disposizione del rinnovo si traducono in un aumento lordo annuo intorno ai 2.600 euro, divisi fra incremento del tabellare (1.625 euro lordi all'anno, 1.300 per i segretari dei piccoli enti), ritocco della retribuzione di posizione e dei fondi a disposizione per quella di risultato. Ma come sempre le medie sono indicative, e vanno poi calate nella realtà delle buste paga dei singoli enti.

Ma più che sulle cifre il confronto si è acceso sulle regole d'ingaggio e sulla definizione di diritti e tutele delle diverse figure. I dirigenti hanno ottenuto una clausola di sicurezza per tutelare la loro busta paga in caso di attribuzione di incarichi più leggeri rispetto a quelli in svolgimento, mentre i segretari hanno lottato per mantenere il meccanismo del «galleggiamento» che evita di ottenere una retribuzione più bassa rispetto a quella del dirigente meglio pagato dell'ente. La struttura della retribuzione dei segretari sarà oggetto di una revisione affidata a una commissione paritetica. Sul tavolo della trattativa rimangono aperti alcuni aspetti, in particolare sulla parte economica della dirigenza "sanitaria" e su alcune regole dell'indennità di posizione negli enti più articolati. Ma, a giudizio di tutti, sono ostacoli superabili.

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