Personale

Dirigenti e segretari, ecco l’atto di indirizzo all’Aran sul contratto

di Gianni Trovati

Si sblocca dopo lunga attesa il rinnovo del contratto per gli oltre 15mila dirigenti di Regioni ed enti locali. Il comitato di settore delle Autonomie locali, insieme a quello delle Regioni, ha approvato l’atto di indirizzo all’Aran. Atto che fa partire le trattative, ma soprattutto offre l’architettura normativa sulle voci della busta paga, le regole per la retribuzione di posizione, la mobilità incentivata, l’aspettativa e così via. Segretari comunali e provinciali confluiranno in una «sezione speciale», risolvendo così il rebus sulla loro collocazione nato con la riforma che ha ridotto a quattro le aree di contrattazione. Un’altra sezione a sé ospiterà i dirigenti tecnici della sanità, anche loro in cerca di casa dopo la riforma. «Il nuovo contratto arriva dopo 10 anni di vacanza - sottolinea Umberto Di Primio, che presiede il comitato di settore delle Autonomie - per cui molti istituti dovranno essere rivisti in profondità».

Sul piano economico, secondo la bozza di atto di indirizzo il rinnovo contrattuale (che riguarda, va ricordato, il 2016-18) vale a regime 59,25 milioni di euro, cioè il 3,48% di un monte salari da 1,7 miliardi annui. Tolti gli oneri riflessi, una media brutale porta ad aumenti lordi intorno ai 190 euro per 13 mensilità.

Dal punto di vista della gestione delle risorse è importante anche la previsione di una sezione ad hoc per segretari comunali e provinciali, che rappresentano un quinto della platea interessata. Le risorse per il loro trattamento accessorio, secondo l’atto di indirizzo, non dovranno confluire nel fondo destinato a posizione e risultato dei dirigenti. In linea con quanto già previsto per i dipendenti, entrano in gioco poi gli incentivi alla mobilità, che potrranno arrivare fino a sei mensilità extra.

L'atto di indirizzo

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