Appalti

Dl Semplificazioni, il Mit prepara la circolare: «Le norme per accelerare ci sono, vanno usate»

Il sottosegretario alle Infrastrutture Margiotta annuncia anche la ripresa dei lavori sul regolamento unico appalti: ultime limature poi il via libera

di Mauro Salerno

Dovevano essere una Ferrari per gli investimenti ma finora sono rimaste parcheggiate nel garage. Sono le deroghe e le scorciatoie normative previste nel decreto Semplificazioni per accorciare i tempi di assegnazione degli appalti pubblici. "In tanti le hanno chieste - ha attaccato il sottosegretario alle Infrastrutture Salvatore Margiotta, intervenendo a un convegno organizzato dal Consiglio nazionale degli architetti - ma nessuno ora le usa". Il riferimento è in particolare all'articolo 2 del decreto che consente di derogare praticamente per intero al codice degli appalti per abbattere tutti i paletti che impediscono ai progetti di trasformarsi rapidamente in cantieri macina-Sal. "Per mesi ci hanno chiesto il modello Genova per realizzare le opere - ha detto Margiotta -. Io non sono proprio un estimatore di quel modello. Ma ora c'è. Eppure non ho visto una sola gara che usi le deroghe introdotte con il decreto. Capisco che ci vuole un po' di coraggio per utilizzarle, perché in qualche caso significa sfidare l'opinione pubblica e sono forse un po' scivolose sul piano della trasparenza: ma ora va fatto".

Per spingere le amministrazioni riluttanti in questa direzione Margiotta ha annunciato di voler mettere mano a una circolare interpretativa del decreto Semplificazioni. "Dobbiamo spiegare che esiste una legge e che deve essere applicata", ha detto il sottosegretario. Il ministero, ha confermato Margiotta, è già al lavoro sul provvedimento. "Anche di recente mi sono imbattuto nel cronoprogramma di una importante opera pubblica in cui si attribuivano 265 giorni pr l'assegnazione dell'appalto - ha aggiunto il sottosegretario - . Ho dovuto spiegare che cronoprogrammi così vanno stracciati, perché esiste una norma che consente di fare quel percorso in 15 giorni. Abbiamo delle nuove norme: usiamole per procedere rapidamente".

Un altro passo in avanti il Mit intende farlo anche sul regolamento unico degli appalti. L'idea è che il provvedimento, arrivato alla bozza finale, possa essere usato anche per limare alcuni punti controversi della disciplina appalti, senza dover per forza rimettere mano al codice, che ha già subito troppe revisioni dal 2016 a oggi. "C'è ancora qualche passaggio da rivedere - ha spiegato Margiotta - ma mi sono convinto che bisogna partire". D'altra parte anche una volta licenziato dal Mit i tempi di approvazione non saranno brevi: visto che il testo va inviato all'Economia per il concerto, al Dipartimento affari giuridici di Palazzo Chigi (Dagl) al Consiglio di Stato. Sul punto Margiotta ha annunciato di volere risentire informalmente ("nei prossimi giorni") le categorie interessate "per vedere s'è qualcosa ancora da limare" , senza però riaprire consultazioni formali che farebbero slittare ulteriormente i tempi del via libera finale da parte di Porta Pia.

Altre due linee di lavoro del ministero saranno dedicate al revisione del testo unico dell'edilizia e alla legge sull'urbanistica "a partire dai disegni di legge sulla rigenerazione urbana" di cui si sta occupando la commissione Territorio e ambiente del Senato. Nello scenario delineato dal sottosegretario dovrebbero essere questi gli strumenti anche per ritornare sul tema degli interventi di riqualificazione complessa dei centri urbani, di fatto bloccati dai nuovi paletti inseriti dall'articolo 10 del decreto Semplificazioni finito nel mirino di imprese e progettisti.

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