Personale

Doppia via per le progressioni: quella «inclusiva» con l’anzianità

L'atto di indirizzo degli enti locali conferma le proposte Aran sui ministeri

di Tiziano Grandelli e Mirco Zamberlan

Prende forma la revisione del sistema di classificazione e delle progressioni. Il quadro normativo di riferimento è stato riscritto dal Dl 80/2021, che rimanda alla contrattazione collettiva l’individuazione nel dettaglio delle aree funzionali, con l’introduzione di quella con elevata qualificazione, e delle progressioni economiche e fra le aree. In questo panorama, l’Aran (NT+ Enti locali & edilizia di giovedì) ha messo nero su bianco le indicazioni per le Funzioni centrali, mentre arriva la bozza di atto di indirizzo delle Funzioni locali (anticipata sul Sole 24 Ore di sabato).

Sulle progressioni economiche, l’attenzione viene posta su semplificazione delle procedure e criteri per il riconoscimento. Sul primo versante viene caldeggiato un unico iter amministrativo, di facile gestione, per ridurre la montagna di carte oggi necessarie. La novità più sostanziale riguarda i requisiti, le modalità e l’individuazione dei beneficiari. Mentre in passato l’accento era posto sul criterio della selettività, volto a premiare i migliori, oggi questo viene affiancato da quello della «inclusività», destinato a valorizzare anche i dipendenti che, pur non raggiungendo l’eccellenza, abbiano conseguito buoni livelli di prestazioni. Se per i primi viene profilato un percorso veloce, i secondi dovranno attendere un certo lasso di tempo. La nuova previsione porta alla mente i vecchi scatti di anzianità: se il comportamento rientra nella media, il trascorrere del tempo consente alla contrattazione decentrata di riconoscere al dipendente la progressione. In questo senso sembra declinato il principio della selettività per fasce di merito del decreto Reclutamento. La prima fascia è rappresentata dagli eccellenti, la seconda dall’impiegato medio e la terza, non menzionata, dai fannulloni. Anche qui la memoria corre alle fasce Brunetta del 2009.

Sulle progressioni fra le aree non ci sono novità di rilievo in quanto viene ribadita la selettività con una procedura che può interessare, al massimo, il 50% dei posti disponibili. La scarna previsione dovrà essere integrata per attuare il Dl 80/2021, dove si parla anche di comparazione, di valutazione positiva dell’ultimo triennio e di assenza di procedimenti disciplinari.

Più spigolosa la disciplina degli incarichi di posizione organizzativa e di responsabilità. I primi sono riservati ai dipendenti della terza area, che rappresenta il punto più elevato dell’attuale sistema di classificazione. Viene confermata la disciplina vigente, sia per il conferimento sia per il trattamento economico. Maggiori novità si profilano per gli incarichi di responsabilità, che possono essere affidati ai dipendenti inquadrati nella quarta area. Per questi soggetti si dovrà identificare un numero limitato di voci retributive che assorbano il trattamento accessorio. In questo contesto la bozza di atto di indirizzo delle Funzioni locali prefigura una maggiore valorizzazione per specifiche posizioni a cui corrispondano particolari competenze organizzative e gestionali o tecnico-specialistiche.

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