I temi di NT+Rassegna di giurisprudenza

Edilizia: le ultime pronunce del Consiglio di Stato

di Solveig Cogliani

Permesso – Condono – Presupposti – Opere – Ultimazione – Nozione
Ai fini della condonabilità di un’opera, per il concetto di edificio ultimato si deve far riferimento all’art. 31, comma 3, della legge 47 del 1985, i cui principi devono ritenersi valevoli anche per i la disciplina dei condoni successivi; pertanto, ciò che rileva è l’esecuzione del rustico e l’ultimazione della copertura.
Consiglio di Stato, Sez. VI, 24 maggio 2021, n. 4033

Permesso – Condono – Opere – Ultimazione - Termine – Prova – Onere
Circa il regime dell’onere della prova relativamente all’ultimazione dei lavori entro il termine previsto dalla legge per accedere al condono, incombe su chi richiede di beneficiare di un condono edilizio l’onere di provare che l’opera è stata realizzata in epoca utile per fruire del beneficio (in terminis, Consiglio di Stato n. 2949/2012, Cons. Stato n. 772/2010), in quanto, mentre l’amministrazione comunale non è normalmente in grado di accertare la situazione edilizia di tutto il proprio territorio alla data indicata dalla normativa sul condono, colui che lo richiede può, di regola, procurarsi la documentazione da cui si possa desumere che l’abuso sia stato effettivamente realizzato entro la data prevista (id., Cons. di Stato, sez. VI, 5 agosto 2013, 4075).
Consiglio di Stato, Sez. VI, 24 maggio 2021, n. 4033

Permesso – Condono – Opere – Ultimazione - Termine – Prova – Dichiarazione sostitutiva – Insufficienza
Ai fini dell’integrazione dell’onere della prova sulla data di ultimazione dell’opera, la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, ove non si riscontrino elementi dai quali risulti univocamente l’ultimazione dell’edificio entro la data prescritta dalla legge, non può assurgere al rango di prova, seppur presuntiva, sull’epoca dell’abuso e non si può ritenere raggiunta la prova circa la data certa di ultimazione dei lavori (in terminis, Cons. Stato n. 6548/2008).
Consiglio di Stato, Sez. VI, 24 maggio 2021, n. 4033 

Permesso – Condono – Opere – Ultimazione - Termine – Prova – Amministrazione – Onere – Non sussiste
Deve escludersi la sussistenza di un onere dell’amministrazione di provare la data di ultimazione delle opere oggetto della domanda di condono, posto che tale onere incombe sul richiedente la sanatoria.

Consiglio di Stato, Sez. VI, 24 maggio 2021, n. 4033  

Permesso – Condono – Opere – Titolo - Silenzio assenso – Formazione – Presupposti
L’assenza di un presupposto sostanziale per poter accedere al condono esclude la formazione dell’assenso per silenzio; infatti, l’assenso tacito sulle domande di sanatoria edilizia presuppone la presenza di tutti gli elementi necessari all’esame della pratica, nonché alla verifica dell’esistenza della costruzione alla scadenza del termine utile per fruire del beneficio richiesto, non essendo ammissibile consentirlo in assenza dei requisiti e a mezzo di un provvedimento tacito (ex multis, Cons. St., Sez. V, 4 ottobre 2007 n. 5153).

Consiglio di Stato, Sez. VI, 24 maggio 2021, n. 4033 

Permesso – Sanatoria – Impugnazione – Termini – Decorrenza
In caso d’impugnazione del titolo edilizio in sanatoria, il termine decorre dalla data in cui si abbia conoscenza che, per una determinata opera abusiva già esistente, è stata rilasciata la concessione edilizia in sanatoria; a riguardo occorre tenere separato il regime d’impugnazione del titolo edilizio ‘ordinario’ da quello applicabile al titolo edilizio ‘in sanatoria’; pertanto, nel primo caso, il termine di decadenza decorre dal completamento dei lavori, cioè dal momento in cui sia materialmente apprezzabile la reale portata dell’intervento in precedenza assentito (ex multis, Cons. St., Ad. Plen., 29 luglio 2011), mentre nel secondo caso, il termine decorre dalla data in cui si abbia conoscenza che, per una determinata opera abusiva già esistente, è stata rilasciata la concessione edilizia in sanatoria (in terminis, Cons. Stato, Sez. VI, 27 dicembre 2007, n. 6674).

Consiglio di Stato, Sez. VI, 19 maggio 2021, n. 3889

Permesso – Sanatoria – Impugnazione – Tardività – Prova – Onere
La conoscenza del rilascio del titolo in sanatoria deve essere dimostrata in giudizio al fine di far valere la tardività dell’impugnazione (in terminis, Consiglio di Stato, Sez. VI, 10 settembre 2018, n. 5307).

Consiglio di Stato, Sez. VI, 19 maggio 2021, n. 3889

Permesso – Difformità – Vincolo – Opera abusiva – Potere sanzionatorio – Discrezionalità – Esclusione
L’attività sanzionatoria della p.a. concernente l'attività edilizia abusiva è connotata dal carattere vincolato e non discrezionale; infatti, il giudizio di difformità dell'intervento edilizio rispetto al titolo abilitativo rilasciato, che costituisce il presupposto dell'irrogazione delle sanzioni, integra un accertamento di fatto seguito da un’attività di qualificazione a cui, una volta effettuati, consegue l’applicazione della sanzione prevista; in tal caso l'ordine di demolizione di opere abusive non richiede una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico, né una comparazione di quest'ultimo con gli interessi privati coinvolti e sacrificati, né una motivazione sulla sussistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale alla demolizione, non potendo ammettersi l'esistenza di alcun affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di fatto abusiva, che il tempo od altre valutazioni di merito non possono mai legittimare.

Consiglio di Stato, Sez. VI,  14 maggio 2021, n. 3806