Urbanistica

Efficienza energetica, l'Ance strizza l'occhio alla direttiva Ue immobili (ma con tempi più lunghi)

«Necessario ridurre le emissioni ma servono incentivi stabili e politiche»

di Giorgio Santilli

I costruttori dell'Ance strizzano l'occhio alla direttiva Ue che intende vincolare la vendita di immobili al loro efficientamento energetico, vietando compravendite per immobili che non abbiano almeno la classe energetica C. Ma contestano i tempi troppo ravvicinati di questo vincolo, fissati al 2027. In attesa di conoscere il testo finale della norma europea, all'Ance prevale un ragionamento articolato che non vede i costruttori contrari ai vincoli posti da Bruxelles, a condizione che in Italia venga praticata una effettiva politica di abbattimento delle emissioni e di efficientamento energetico, alimentata con incentivi alle famiglie.

E che l'Europa dia tempi effettivamente percorribili per tradurre in risultati un'azione a tutto campo. Le parole che il presidente dell'associazione, Gabriele Buia, va ripetendo da alcuni giorni possono destare qualche sorpresa, ma non lasciano dubbi. «Il principio del vincolo - ha detto Buia - è nobile: c'è una necessità socioeconomica che deve essere risolta e il mondo immobiliare è chiamato a farlo».La critica al testo che si sta ancora modificando a Bruxelles in queste ore riguarda solo i tempi per mettersi in regola. Ed è uno dei punti di cui si sta ancora discutendo e su cui Ance ha chiesto un intervento anche al governo italiano per spostare in avanti i termini del vincolo.

«Come sempre accade - ha detto il presidente dell'Ance - dall'Europa impongono tempi veramente pesanti per il sistema italiano». Si tratta, ha spiegato, di «tempi molto ravvicinati, tenendo conto anche dello sforzo che l'Italia fa da tempo e che dovrà fare nei prossimi anni». C'è bisogno - è uno dei punti su cui i costruttori battono da tempo - di politiche che incentivino gli interventi di efficientamento e di rigenerazione da parte delle famiglie. E qui si torna al tema dei bonus edilizi e del Superbonus. «C'è la necessità di prorogare i bonus - dice Buia - altrimenti è impossibile per le famiglie ottemperare a questi obblighi». La direttiva diventa una spinta in più per ottenere un quadro chiaro sugli incentivi fiscali in legge di bilancio.

Buia insiste sulla necessità che il governo vari una vera politica, con regole e incentivi costanti nel tempo, per l'efficientamento energetico degli immobili. «Se da una parte il governo italiano prende impegni in Europa - ha detto ancora Buia - dall'altra parte deve impegnarsi ad aiutare le famiglie, che, a differenza del nord Europa, sono proprietarie per più dell'80% delle proprie case». Se la casa in Italia resta «un bene rifugio strategico», gli interventi per aumentare l'efficienza energetica aumentano il valore degli immobili.

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