Urbanistica

Efficienza immobili, Habit.A individua nuovi parametri e integra il protocollo Itaca

Il progetto, del valore complessivo di 660.000 euro, si inserisce all'interno del programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V/A Francia-Italia

di El&E

Ricondurre a fattor comune una sequenza di indicatori relativi alla misurazione dell'efficienza di un immobile e integrare elementi di novità all'interno degli strumenti di valutazione a supporto delle politiche di incentivo dell'edilizia ad elevati standard di qualità energetico ambientale, in Italia il Protocollo Itaca e in Francia il sistema di certificazione BDM: è l'obiettivo raggiunto da Habit.A. Il progetto, avviato 5 anni fa, vince la sua scommessa: definire un nuovo concetto di "responsabilità" verso il patrimonio costruito e da costruire, dando un senso più ampio all'idea di sostenibilità di un intervento edilizio.

Il progetto, del valore complessivo di 660.000 euro, fra fondi europei e co-finanziamenti nazionali, si inserisce all'interno del programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V/A Francia Italia Alcotra 2014/2020. Capofila è l'Ordine degli Architetti P.P. e C. della Provincia di Cuneo. La Regione Piemonte Direzione Agricoltura e Cibo – Settore Servizi di sviluppo e controlli l'Agricoltura è partner.

Maison du bois

«In relazione alla qualità architettonica e all'integrazione con il territorio, ritengo necessario che l'adozione del Protocollo Itaca, in grado di misurare la sostenibilità ambientale, debba essere sostenuto anche attraverso l'inserimento di nuovi parametri di valutazione nel futuro Programma di Sviluppo Rurale – dichiara Marco Protopapa, Assessore Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte -. Occorre quindi anche una diversificazione degli standard costruttivi in base alla classificazione territoriale, per giungere a un'adeguata "premialità", con l'inserimento nelle graduatorie di punteggi relativi all'adesione al protocollo, così da coprire i maggiori costi relativi all'impiego di soluzioni e tecnologie innovative».

Il "laboratorio" di Habit.A è stato il territorio montano, pedemontano e rurale delle Alpi, a cavallo tra Italia e Francia, fra cuneese e Dipartimenti delle Hautes Alpes e delle Alpes de Haute Provence. Qui, per la definizione dei nuovi parametri è stata fatta una mappatura di 80 architetture, fra cui ne sono state selezionate 10, ritenute esemplari in quanto già in possesso di alcune caratteristiche che, secondo le 2 nuove schede aggiunte al protocollo Itaca, rendono un edificio responsabile. Le 10 architetture sono quindi diventate "testimonial" del cambiamento di paradigma per le costruzioni e ristrutturazioni.

Le due schede si focalizzano sull'inserimento degli edifici nel paesaggio dando priorità alla tutela della biodiversità e alla valorizzazione di progetti mirati al recupero dell'esistente, mentre sul lato strettamente architettonico richiamano l'attenzione su soluzioni che rispondano a strategie di efficienza energetica.

Romette, Gap

«Per quanto riguarda gli aspetti legati alla tutela ambientale – aggiunge l'assessore – proprio in questi giorni abbiamo dato corso a un nuovo bando del Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020 finalizzato ad avviare azioni volte al contrasto dell'inquinamento con il contenimento dei gas serra e delle emissioni di ammonica derivante dalle attività agricole».

La sostenibilità in edilizia significa però misurare l'eco-efficienza, ma anche la compatibilità con il contesto ambientale, architettonico, culturale e economico in cui una costruzione è inserita.

«Con Habit.A ci siamo dati l'obiettivo di diventare portavoce di un cambiamento culturale che punta su un approccio di "responsabilità" verso le costruzioni – spiega l'architetto Claudio Bonicco, presidente dell'Ordine degli Architetti PP e C della Provincia di Cuneo –, dove "responsabili" significa anche essere capaci di resistere alle sollecitazioni imposte dal cambiamento climatico o di promuovere il rilancio di attività economiche o di rappresentare il fulcro della rinascita di una comunità».
Il contesto di riferimento di Habit.A è stato il territorio montano, pedemontano e rurale delle Alpi, a cavallo tra Italia e Francia, fra cuneese e Dipartimenti delle Hautes Alpes e delle Alpes de Haute Provence. Qui è nato una sorta di distretto-laboratorio, che potrà diventare modello per altri progetti in area Alcotra.

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