Urbanistica

Elettrificazione, ultimo miglio, sviluppo: ai porti 3,4 miliardi

Giovannini: piano senza precedenti. Via libera ad altri 4 miliardi per edilizia pubblica e ferrovie dall'Unificata

di Giorgio Santilli

Via libera al piano da 3,4 miliardi di investimenti nei porti per elettrificare le banchine, rafforzare la sostenibilità, aumentare la capacità degli scali, potenziare le infrastrutture stradali e ferroviarie dell'ultimo miglio. «È un investimento senza precedenti», ha commentato il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, subito dopo il via libera dato all'elenco dei progetti finanziati e alla ripartizione delle risorse dalla Conferenza unificata Stato-Regioni-Città. Per 2,8 miliardi (spalmati fra il 2021 e il 2026) si tratta di risorse del Fondo complementare al Pnrr, integrate da ulteriori fondi del ministero per circa 600 milioni. Alle Regioni del Mezzogiorno va il 43% del totale. Quattro i principali macrocapitoli finanziati con il fondo: agli interventi per lo sviluppo dell'accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici vanno 1,47 miliardi; 390 milioni all'aumento selettivo della capacità portuale; 250 milioni agli interventi per l'ultimo o penultimo miglio ferroviario o stradale; 50 milioni agli interventi per l'ammodernamento energetico.

«Particolarmente importanti - dice la nota del ministero - per la riduzione delle emissioni inquinanti e per la sostenibilità ambientale sono i progetti per l'elettrificazione delle banchine (cold ironing) per i quali è previsto uno stanziamento di 700 milioni». Fra gli interventi di maggiore dimensione la diga foranea di Genova, cui vanno 650 milioni, il prolungamento e rafforzamento della diga d'Aosta a Napoli (150 milioni), l'hub portuale di Ravenna (130 milioni), i banchinamenti del nuovo terminal Ro-ro di Cagliari (99,3 milioni), il terminal contenitori del molo VII e l'estensione delle infrastrutture del Punto franco nuovo a Trieste (rispettivamente 100,5 e 180 milioni), il completamento del banchinamento e della cassa di colmata a Brindisi (complessivamente 88 milioni), il molo alti fondali a Manfredonia (80 milioni). Per Giovannini il piano «sostiene la politica di potenziamento e ammodernamento della portualità nazionale, cui ho voluta dare forte impulso in stretto raccordo con la conferenza dei presidenti delle Autorità portuali». Il ministro ha espresso grande soddisfazione anche per gli altri due piani che la Conferenza unificata ha varato ieri, portando il totale delle risorse distribuite a 7,5 miliardi. Si tratta di due miliardi destinati al potenziamento delle linee ferroviarie regionali e all'acquisto di nuovi treni più moderni e tecnologici, elettrici e a idrogeno e di due miliardi per la riqualificazione delle case popolari.
«È un giorno importante - ha detto Giovannini - in cui ingenti risorse vengono impegnate per migliorare la mobilità e la qualità della vita delle persone, in particolare dei pendolari, di chi opera nei porti e di chi necessita di migliori condizioni abitative. Con il Pnrr non si finanzia solo l'alta velocità o grandi opere infrastrutturali, ma si potenziano le interconnessioni ferroviarie per aumentare la qualità dei servizi e la competitività del Paese nel rispetto dell'ambiente, con un'attenzione particolare al Mezzogiorno, destinatario di ingenti risorse per tutti gli interventi». Dei 1,55 miliardi di euro per le ferrovie gestite dalle Regioni, l'81% pari a oltre 1,25 miliardi è destinato al Sud e il restante 19% (poco meno di 300 milioni) al resto d'Italia. Dei 500 milioni finanziati dal Pnrr per l'acquisto di nuovi treni (è il primo decreto attuativo per spendere le risorse del Piano), al Sud va il 50%. «La necessità di ridurre il divario infrastrutturale tra le regioni è stata la priorità che ha guidato le scelte sulla ripartizione delle risorse, insieme alla domanda di mobilità sostenibile e alla tempistica per la realizzazione delle opere proposte», ha detto Giovannini. Raggiunta l'intesa anche sui due miliardi per il programma «Sicuro verde e sociale: riqualificazione dell'edilizia residenziale pubblica»: obiettivo migliorare l'efficienza energetica, la resilienza e la sicurezza sismica e la condizione sociale nei tessuti residenziali pubblici.

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