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Ferrovia Palermo-Catania, dalla finanza innovativa 3,4 miliardi per ammodernare 178 km

Grazie ad accordo tra governo italiano, Gruppo Fs, Bei, commissione Ue, Cdp e Intesa Sanpaolo. Ponte Stretto, Mit: se governo italiano lo chiederà, la Bei valuterà la partnership finanziaria

di M.Fr.

In aggiunta alle risorse già stanziate appositamente dal Pnrr per 1,4 miliardi di euro, arriveranno ulteriori 3,4 miliardi da destinare all'ammodernamento, in Sicilia, della linea Palermo-Catania, per adeguarla allo standard dell'alta velocità, in quanto parte del corridoio europeo Scandinavia-Mediterraneo. La novità consiste in un accordo per finanziare l'ammodernamento e il potenziamento di 178 km della Palermo-Catania che vanno da Fiumetorto e Bicocca, collegando cioè le aree urbane costiere settentrionali e orientali della Sicilia con l'interno. L'accordo vale appunto 3,4 miliardi di euro ed è stato sottoscritto dalla Banca europea degli investimenti con il governo italiano - e in particolare con i ministeri dell'Economia e delle Infrastrutture - la Commissione Ue, Cdp, Banca Intesa e Ferrovie dello Stato. «Si tratta - si legge in una nota congiunta diffusa dopo l'intesa - di un'operazione finanziaria totalmente innovativa in Italia nel settore delle infrastrutture, che combina un finanziamento diretto allo Stato (a condizioni di provvista favorevoli) con un sostegno agli istituti di credito che, con il rilascio delle garanzie previste nei contratti di affidamento dei lavori, sono chiamati a svolgere un ruolo fondamentale nel facilitare l'implementazione dei progetti infrastrutturali di grandi dimensioni, come appunto la linea Palermo-Catania».

Il meccanismo innovativo della contro-garanzia
L'accordo, spiega la nota, prevede un finanziamento diretto della Bei al ministero dell'Economia di 800 milioni, di cui la prima tranche da 200 milioni è già stata stipulata. La parte innovativa consiste in «uno strumento di contro-garanzia, sempre da parte della Bei e sviluppato insieme a Ferrovie dello Stato Italiane, per un importo di 1,3 miliardi a favore di intermediari finanziari». «Di questi - prosegue la nota - i primi 500 milioni sono stati assegnati ad Intesa Sanpaolo - banca che ha fatto da apripista al progetto contribuendo alla definizione dello schema dello strumento - e 300 milioni a Cdp, mentre i rimanenti 500 milioni verranno allocati ad altri intermediari finanziari in una fase successiva». «Questo strumento - sottolinea il comunicato - non ha precedenti nell'operatività della Bei ed è volto a contro-garantire le garanzie contrattuali che gli istituti finanziari rilasceranno in favore di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A nell'interesse dei soggetti eleggibili e aggiudicatari dei lavori. Grazie alla contro-garanzia del 50% si potranno generare garanzie da parte degli istituti finanziari pari al doppio dell'impegno della Bei: si arriverà quindi a 2,6 miliardi di garanzie disponibili per l'attivazione dei contratti di costruzione e il conseguente avvio dei lavori». Aggiunti agli 800 milioni assegnati direttamente dalla Bei al Mef si arriva appunto al valore complessivo di 3,4 miliardi.

Ponte Stretto, Mit: Bei valuterà partnership, se ci sarà richiesta
«Siamo impegnati per recuperare il tempo perso, accelerando sui lavori, e per garantire collegamenti efficienti in Sicilia», ha detto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini commentando l'accordo sottoscritto, tra agli altri, anche dal Mit. Nella stessa giornata Salvini ha anche incontrato separatamente la vicepresidente della Bei Gelsomina Vigliotti, parlando anche del Ponte di Messina. «La Bei - afferma un comunicato del Mit - in caso di richiesta ufficiale, è disponibile a valutare il ruolo di partner finanziario per il Ponte sullo Stretto: gli uffici del Mit sono già al lavoro per fornire tutti i necessari dettagli tecnici con particolare riferimento alla sostenibilità ambientale». Il ministro ha confermato la presentazione del "decreto Ponte" in consiglio dei ministri entro marzo.

Bei: dal 1998 a oggi 13 miliardi a rete ferroviaria italiana
«Accogliamo con grande soddisfazione l'impegno della Bei nel sostenere finanziariamente i progetti di ammodernamento e potenziamento delle nostre infrastrutture ferroviarie, e l'attenzione particolare che ha rivolto verso il meridione e la Sicilia», ha detto l'amministratore delegato del gruppo Fs Luigi Ferraris. «Dal 1998 ad oggi, in qualità di Banca per il clima, la Bei ha sostenuto lo sviluppo del sistema ferroviario e dell'alta velocità in Italia con oltre 13 miliardi di euro», ha ricordato la vicepresidente Bei Gelsomina Vigliotti. «L'Unione europea - ha sottolineato da parte sua il commissario all'Economia Paolo Gentiloni - continua a sostenere importanti investimenti nella rete ferroviaria italiana: con l'accordo di oggi, la Banca europea per gli investimenti, con il sostegno di InvestEU, integrerà il significativo finanziamento già impegnato attraverso NextGenerationEU per il potenziamento della linea Palermo-Catania». «Vogliamo raddoppiare il traffico ferroviario ad alta velocità entro il 2030, come abbiamo stabilito nella nostra strategia per la mobilità sostenibile e intelligente e questa iniziativa sostiene tale ambizione», ha ricordato la commissaria per i Trasporti Adina Valean.

B. Intesa: meccanismo può essere standard su grandi opere green
Questa iniziativa, ha sottolineato l'amministratore delegato di Cdp Dario Scannapieco, «è un esempio di come la sinergia tra pubblico e privato possa contribuire efficacemente a colmare il divario infrastrutturale del nostro Paese. In questa fase di rilancio e ammodernamento, avviata anche grazie alle risorse del Pnrr, Cassa depositi e prestiti continua a ricoprire un ruolo da protagonista nella realizzazione di progetti strategici che abbiano un impatto sostenibile sull'ambiente e sull'economia, migliorando la vita quotidiana delle persone». Il Chief divisione Imi Corporate & Investment Banking Intesa Sanpaolo Mauro Micillo, ha ricordato il lavoro «al fianco di Bei per la predisposizione delle procedure, dei contratti e dei meccanismi operativi di funzionamento di uno strumento innovativo che rappresenta un modo concreto per Bei di intervenire a supporto della messa a terra del Resilience and Recovery Fund con un nuovo prodotto, non solo in Italia ma anche in Europa». Inoltre, secondo il manager del gruppo bancario, il meccanismo previsto da questo accordo, «pensato con l'obiettivo di facilitare l'attuazione dei progetti infrastrutturali di grandi dimensioni», può essere replicato e «diventare uno standard di successo nel mondo della realizzazione di infrastrutture strategiche green».

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