Fisco e contabilità

Fitto chiede alle Regioni liste di progetti coerenti con Pnrr e fondi di coesione

Ricognizione con otto governatori: puntare a intesa unica sugli interventi

di Manuela Perrone e Gianni Trovati

Il Governo punta a un’intesa unica con le Regioni per una programmazione complessiva e coordinata degli interventi finanziati con il Pnrr e con i fondi di coesione. Dopo il niet dell’Esecutivo alla richiesta di una convocazione del Cipess per distribuire il Fondo sviluppo e coesione sulla base degli accordi già raggiunti nella scorsa legislatura e dopo i primi bilaterali del 25 maggio con i governatori di Calabria, Friuli-Venezia Giulia e Liguria, ieri il ministro Raffaele Fitto ha incontrato separatamente altri otto presidenti.

Duplice l’obiettivo: fare il punto sull’attuazione delle misure della programmazione 2014-2020, nell’ambito della quale è stato speso dopo nove anni solo il 34% dei 126 miliardi disponibili, e «ottimizzare le possibili sinergie» tra le programmazioni 2014-2020, 2021-2027 e il Pnrr dei singoli territori. Compreso il capitolo aggiuntivo del RepowerEu, verso cui viaggeranno 7 miliardi.

Al mattino a Vito Bardi (Basilicata), Vincenzo De Luca (Campania), Stefano Bonaccini (Emilia Romagna), Francesco Rocca (Lazio) e Alberto Cirio (Piemonte) e nel pomeriggio a Marco Marsilio (Abruzzo), Marco Alparone (vicepresidente di Attilio Fontana in Lombardia) ed Eugenio Giani (Toscana), Fitto ha chiesto gli elenchi dei progetti «certi e condivisi» e i relativi cronoprogrammi. «Un percorso collaborativo - spiega il ministro prima di avviare la maratona di incontri - necessario per correggere gli errori del passato e puntare agli interventi strategici che consentano all’Italia di allinearsi al livello che merita e che l'Europa ci richiede».

Il puzzle è complicato, ma fondamentale per chiudere la proposta di revisione del Pnrr nelle prossime settimane e avviare il negoziato con la Commissione europea. Solo il presidente della Campania bolla il confronto come «il nulla». Gli altri sciorinano mappe e priorità, con attenzione particolare a infrastrutture e sanità. A fine giornata Fitto si dice soddisfatto: «Ottimo il lavoro di ricognizione compiuto, e proficuo lo scambio di informazioni». Il raccordo tra politiche di coesione e Pnrr, assicura il ministro, è «auspicato» anche da Bruxelles ed è l’unica strada per «efficientare gli investimenti necessari a riscrivere la prospettiva non solo dei singoli territori, ma dell’intero Paese». Il cantiere è aperto, le lancette corrono.

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