Regioni

Foreste urbane, il ministero dell'Ambiente: Commissione Ue d'accordo con l'utilizzo di semi invece di alberi

Un documento pubblicato sul sito del ministero smentisce la Corte dei Conti. In arrivo nuovo bando sul periodo 2023-2024 per raggiungere il target di 6,6 milioni di alberi

di Massimo Frontera

La Commissione Ue sarebbe d'accordo sull'utilizzo di semi al posto degli alberi autorizzato dal ministero dell'Ambiente per rispettare il target del 31 dicembre 2022 per la misura finanziata dal Pnrr per la forestazione urbana nelle città metropolitane. È quanto si afferma in un documento del ministero dell'Ambiente recentemente pubblicato sul sito in forma di domande e risposte e dedicato alla misura finanziata con 330 milioni di euro Pnrr. Il documento è stato pubblicato a distanza di pochi giorni dalla valutazione della Corte dei Conti sulla prima attuazione del progetto. Delibera in cui si dava conto su un'interpretazione del ministero secondo la quale un seme messo in vivaio sarebbe equivalente a un giovane albero piantato nell'area indicata. Equivalenza che ha consentito a 11 città metropolitane di raggiungere il target del programma entro la scadenza. I magistrati contabili hanno avanzato dubbi su tale equivalenza, invitando il ministero dell'Ambiente a interpellare la Commissione Ue sul punto.

Il documento pubblicato oggi sul sito del ministero dell'Ambiente risponde alla Corte dei Conti, contestandone numeri e conclusioni. Tanto per cominciare non ci sarebbe bisogno di chiedere alcun parere a Bruxelles. «La Commissione europea - recita la domanda che si legge nel documento del ministero - si è espressa su questa eventualità?» (cioè l'equivalenza tra seme e pianta). Ed ecco la risposta: «In una comunicazione trasmessa al Ministero dell'Economia e delle Finanze, la Commissione, proprio nell'ambito dell'attività di planting, specifica che "(…) le evidenze possono riferirsi piuttosto ai semi piantati nei vivai (invece che agli alberi già piantati nelle aree metropolitane) e anche alla destinazione finale piuttosto che alla posizione attuale (…)"». Un passaggio un po' tortuoso che però, agli occhi del ministero non lascia dubbi. «Questa puntualizzazione - recita infatti il documento - conferma indiscutibilmente la bontà della linea interpretativa del Ministero e delle modalità tecniche-scientifiche portate avanti».

In base a questa lettura, sarebbero pertanto i magistrati contabili ad aver sollevato un inutile polverone, anche perché, assicura il ministero, l'obiettivo di piantare 1,6 milioni di alberi entro il 2022 «è stato raggiunto e anche superato: a fronte delle 1,6 milioni previste, sono state 2.025.170 le unità arboree e arbustive messe a dimora. Di queste, un milione e settecentomila sono piante e la restante parte in germinazione». Il ministero smentisce pertanto che siano stati i semi a determinare il raggiungimento del target di 1,6 milioni di piantumazioni. Il ministero smentisce inoltre la Corte dei Conti anche sugli alberi che sarebbero stati piantati già secchi. Non si nega che questo sia avvenuto, ma si assicura che «le piante secche riscontrate dalla Corte dei Conti riguardano progetti non finanziati con risorse Pnrr». Gli alberi (e i semi) finanziati dal Pnrr sono invece molto più fortunati perché «su tutti i progetti del Piano c'è una costante e puntuale verifica dello stato di salute, essendo peraltro previste spese di manutenzione dall'impianto e la sostituzione in caso di fallanze».

Dunque, molto rumore per nulla, a sentire il dicastero; e soprattutto nessuna perdita di fondi. Al punto che si può tranquillamente - e anzi velocemente - andare avanti con un «nuovo avviso di imminente uscita». «Accogliendo il suggerimento proveniente da Anci e Città Metropolitane - annuncia il ministero - sarà pubblicato un unico avviso relativo alle annualità 2023 e 2024, per superare il target finale di oltre 6,6 milioni di unità arboree e arbustive».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©