Progettazione

Fotografie e video per accompagnare la riconversione di un cantiere

Documentare tutte le fasi di una trasformazione edilizia serve a fissare dettagli e aspetti della realtà destinati a scomparire

di Maria Chiara Voci

Scatti d’autore e cortometraggi. Immagini che documentano la storia dell’edificio, attimi di trasformazione destinati a scomparire. La fotografia di cantiere accompagna la riconversione del patrimonio costruito, fra strumento tecnico e opera d’arte.

Protagoniste le architetture

L’ex palazzo delle Poste di Brignole, a Genova, che ospiterà l’headquarter della multiutility Iren, l’ex Consorzio Agrario di via Ripamonti a Milano rinato come studentato, la riconversione in una Galleria d’Italia di una parte di palazzo Turinetti a Torino, sede di rappresentanza di Banca Intesa-Sanpaolo. Ancora l’ex Palazzo Sorgente di piazza Cordusio 2 a Milano.

«Fotografare il cantiere significa cercare l’anima dell’edificio, catturarne l’essenza e immaginare in anticipo ciò che accadrà – racconta Mario Frusca, giovane professionista che ha trovato in questo segmento la propria cifra individuale –. Attraverso il mio obiettivo, i progettisti leggono una struttura. Chi scatta le immagini deve riconoscere gli aspetti di valore. Oltre a essere un fotografo, sono prima di tutto un architetto». Frusca collabora con diversi studi, come No.T Architetti e Park Associati, cui fanno rispettivamente capo i progetti di Iren e dei tre investimenti milanesi.

A Torino, la trasformazione di palazzo Turinetti porta la firma di Michele De Lucchi: gli scatti in cantiere sono parte del progetto Edifici Grezzi/ Shell Constructions dell’artista e fotografo Walter Nierdermayr, che spiega: «la fase di trasformazione di un edificio consente di immortalare immagini che emergono solo per un breve periodo e poi vengono oscurate con l’avanzamento dei lavori. Creo opere seriali, che non sempre hanno attinenza con la realtà dei luoghi, ma sono frammenti di realtà che restano nel tempo».

Commissionare un reportage

Ma cosa spinge architetti e committenza a commissionare un reportage? «Nell’era della progettazione digitale, la fotografia contrasta il narcisismo della modellizzazione computerizzata e restituisce valore al manufatto vero e proprio – commenta Silvia Rossi, che insieme al marito Francesco Campobasso ha da poco festeggiato a Torino i dieci anni di No.T Architetti Associati –. Nel caso della sede Iren, gli scatti e un cortometraggio svelano il valore degli ex magazzini delle Poste, restituendo dignità a un fabbricato mai valorizzato a sufficienza. Nelle immagini scattate durante i lavori, siamo riusciti a leggere in anticipo l’effetto che si otterrà a intervento terminato, grazie allo svuotamento dei volumi». Raccontano, invece, da Park Associati «abbiamo iniziato a documentare i cantieri per una ragione puramente tecnica, di attenzione ai dettagli. Poi, a poco a poco, quelle immagini in bianco e nero sono diventate una narrazione utile a comunicare la nostra opera, arrivando al colore per ciò che è terminato».

«Il cantiere di Gallerie d’Italia a Torino ha trasformato il volto di un angolo della centralissima piazza San Carlo in appena 15 mesi, in piena pandemia – spiega Luca Tedesi, executive director della direzione Immobili e Logistica di Intesa Sanpaolo –. Abbiamo affrontato molte difficoltà, dovute anche alla decisione di scavare nei caveau sotterranei, senza che quasi la città se ne accorgesse. La testimonianza è racchiusa nelle foto artistiche di Niedermayr».

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