Urbanistica

Giovedì 4 la prima pietra per la nuova diga di Genova, opera top del Pnrr

Signorini: si tratta della più importante infrastruttura marittima costruita negli ultimi 25 anni. Consentirà di ospitare le portacontainer lunghe fino a 450 metri, senza limitarne accessi e manovre

di Mau.S.

Prende il via una delle opere più importanti tra quelle finanziate dal pnrr. Forse la più importante in quanto cantiere unico. Giovedì la prima gettata di ghiaia segnerà l'avvio del cantiere per la costruzione della nuova diga del porto di Genova, realizzata ad una profondità che arriva in alcune parti fino a 50 metri, una delle maggiori mai sperimentate al mondo per una diga foranea, con cassoni (ne serviranno 104) alti come un palazzo di dieci piani, lunga 6,2 km, ad una distanza dalle banchine del porto di 400 metri che consentirà di avere un bacino di evoluzione per le manovre delle navi da 800 metri di diametro.

«Il porto di Genova ha avuto nella sua storia importanti cambiamenti che sono sempre andati di pari passo con l'evoluzione del naviglio e delle esigenze di accessibilità nautica alle banchine portuali - spiega il presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar ligure occidentale Paolo Emilio Signorini -. Il primo è stato nel '500, il secondo a fine '800 proprio con la costruzione dell'attuale diga. Con la costruzione della nuova diga foranea adesso ha inizio il terzo e con la posa della prima pietra, si avvia la più importante infrastruttura marittima mai costruita negli ultimi 25 anni in Italia».

Consentirà al porto di Genova di ospitare navi più grandi, le portacontainer di nuova generazione lunghe fino a 450 metri, senza limitarne accessi e manovre. Senza diga lo scalo, troppo stretto, andrebbe a perdere progressivamente parte del traffico attuale e non potrebbe intercettarne di nuovo. Secondo i calcoli dell'Autorità di sistema portuale, con la nuova diga si potrà invece arrivare, fra il 2027 e il 2030, ad una crescita annua di volumi trasportati fra il 22% e il 31%. Un concerto e fuochi d'artificio chiuderanno la giornata di festa per la posa della prima pietra, alla presenza del ministro Matteo Salvini.

Quella che parte giovedì è la prima fase, che prevede la demolizione di 2 km della vecchia diga e la costruzione dei primi 4,1 km di quella nuova, un investimento da 950 milioni (su 1,3 miliardi complessivi) finanziato per 600 milioni con il Fondo complementare del Pnrr. Sarà realizzata dal consorzio PerGenova Breakwater, composto da Webuild, Fincantieri, Fincosit e Sidra che si era aggiudicato l'appalto con procedura diretta dopo che la gara era andata deserta perché le due cordate interessate avevano ritenuto non ci fossero le condizioni per presentare un'offerta.

C'è ancora pendente il ricorso al Tar Liguria presentato dall'altro candidato, Consorzio Stabile Eteria, Acciona e Rcm, ma non fermerà i lavori: in caso di sconfitta, l'Autorità di sistema portuale del Mar ligure occidentale potrebbe dover versare un indennizzo ai ricorrenti, non ripartire da capo.

Una curiosità segnalata dall'Ansa: durante la realizzazione, per ridurre i rumori delle lavorazioni e salvaguardare le specie marine, un tubo sottomarino soffierà uno strato di bolle attorno all'area di cantiere. La nuova diga comporta soluzioni tecniche innovative, un cantiere inevitabilmente impattante e solleva qualche perplessità. Piero Silva, professore di pianificazione portuale in Francia, un'esperienza quarantennale in progetti per porti realizzati in diversi paesi del mondo, dimessosi dal team che doveva valutare la percorribilità del progetto, ha da tempo lanciato l'allarme soprattutto sul rischio tecnico di costruzione ad una profondità così elevata su un fondale di limo argilloso di poca consistenza.

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