Giustizia, l’ufficio del processo sfila i pc a chi è in smart working
Il problema nasce dall’assunzione dei primi 8.171 addetti dell’Ufficio del processo
Un classico caso di crisi dell’offerta ostacola la digitalizzazione della giustizia. E innesca una sorta di cannibalismo informatico nei tribunali.
Il problema nasce dall’assunzione dei primi 8.171 addetti dell’Ufficio del processo, la struttura di supporto ai magistrati che domina il quadro del reclutamento ministeriale targato Pnrr. I computer a disposizione, però, sono 6.236, e i 1.935 mancanti non possono essere assicurati in tempi brevi dalla Consip per le «criticità del mercato mondiale che stanno dilatando i tempi di produzione», come spiega una nota interna di Via Arenula. Da qui è partita la caccia nei tribunali, alla ricerca dei computer mancanti: a Roma sono stati raccolti 158 pc portatili, a Torino 63, 31 a Salerno, 27 a Reggio Calabria e così via. Ma quando la coperta è corta, c’è sempre qualcuno che rimane esposto all’aria. Nel caso specifico, si tratta dei dipendenti che si vedono sfilare i computer spesso utilizzati ora per lo smart working anti-contagio. E tra i dipendenti colpiti ci sono anche lavoratori fragili", sostiene Lino Gallo, segretario nazionale della Flp.
In università e Afam pronti 51mila posti per i futuri docenti
di Eugenio Bruno e Claudio Tucci
Incarichi dirigenziali, reggenza solo in casi eccezionali
di Amedeo Di Filippo