Fisco e contabilità

Governo e Parlamento al lavoro per scaglionare i pagamenti delle cartelle

L’intervista a Laura Castelli , viceministra dell'Economia e delle Finanze

di Ivan Cimmarusti

Dilazioni e proroghe in corso di valutazione per le scadenze fiscali. Allo studio del Governo un meccanismo per evitare il maxirecupero dei versamenti per le cartelle esattoriali sospese in scadenza il 2 agosto, lo slittamento degli acconti del 30 giugno per le partite Iva e il rinvio del termine del 10 settembre per accedere alla perequazione del fondo perduto con l’invio della dichiarazione dei redditi.

Ad aprire più di uno spiraglio è stata la viceministra dell’Economia, Laura Castelli, intervistata dal direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, nel corso del convegno «Quale fisco per il futuro: obiettivo riforma», che ha visto la partecipazione di importanti esponenti della politica, delle professioni e dell’industria. Al di là dei temi della riforma fiscale - oggetto principale del dibattito con oltre 2mila spettatori collegati via web – il convegno è stato anche il momento per fare un punto sulle esigenze dei contribuenti, alle prese con imminenti scadenze fiscali. A partire dal 2 agosto, con le 16 rate da saldare per le cartelle sospese dal lockdown dell’anno scorso. Si registrano, infatti, difficoltà da parte di molte imprese. «Il Parlamento – ha fatto notare Castelli – durante il dibattito che è appena iniziato sulla conversione del Sostegni 2 sta ragionando su come “ammorbidire” quelle 16 rate che vanno in scadenza il 2 agosto». L’obiettivo è di evitare che «un numero alto come quello di cui stiamo parlando di rate» si vada ad accumulare mettendo in difficoltà i contribuenti in maggiore di liquidità. Al momento «nessuna promessa, ma c’è un lavoro costante e dettagliato» su questo punto.

Il calendario, però, spaventa i contribuenti e gli intermediari che li assistono. A giugno ci sono ben 144 scadenze che vengono al pettine, come l’appuntamento di fine mese con gli acconti Irpef/Ires e Irap. La rappresentante del Governo ha rilevato che anche su questa scadenza «c’è una riflessione» ma va considerato che si tratta di entrate tributarie con importi rilevanti per le casse dello Stato.

Altro aspetto caldo è l’anticipo al 10 settembre del termine per la trasmissione telematica delle dichiarazioni per ricalcolare i contributi del fondo perduto in base agli utili. Un tema che sta a cuore dei commercialisti, i quali hanno già formalizzato una richiesta per far slittare la scadenza. «Questa misura è stata molto voluta da tutto il Governo, perché ci permette di tirare le somme e vedere cosa è successo, così da intervenire sui dati reali», ha detto la Castelli, che ha aggiunto: «Sappiamo della richiesta dei commercialisti, ma teniamo a mente che più la scadenza della presentazione delle dichiarazioni si allunga
e più tardi le aziende riceveranno le risorse». L’ipotesi di un rinvio al 30 settembre non è impossibile ma bisogna «considerare costi-benefici» rispetto ai tempi di erogazione degli aiuti.

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