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Gualtieri: serve un Patto per la rinascita - Donne, giovani e tecnici nei posti chiave

Il candidato Pd passa da 300mila voti del primo turno a 565mila, arrivando al 60,2%

di Andrea Marini

Probabilmente non se l’aspettava neanche lui di vincere con questi numeri e con queste percentuali. Roberto Gualtieri (Pd), candidato del centrosinistra, è stato eletto al secondo turno sindaco di Roma con il 60,2% dei voti. Nonostante l’astensione record – 40,7% di affluenza, mai così bassa al secondo turno a Roma da quando c’è l’elezione diretta del sindaco – l’ex ministro dell’Economia del governo Conte 2 ha quasi raddoppiato i voti presi due settimane fa, arrivando a sfiorare i 565mila voti dopo i poco meno di 300mila del 3-4 ottobre. Evidentemente buona parte dell’elettorato di Carlo Calenda e Virginia Raggi (saranno poi le analisi dei flussi a dire in che percentuale) si è astenuta o ha votato per Gualtieri.

Viceversa, il candidato del centrodestra Enrico Michetti non è riuscito a consolidare il vantaggio che lo aveva portato in testa al primo turno: è riuscito ad aggiungere solo 40mila voti ai 334mila ottenuti due settimane fa. Proprio la scarsa affluenza ha giocato un ruolo determinante a svantaggio di Michetti: i municipi che più avevano votato il candidato del centrodestra (XV - Roma Nord, X - Ostia e VI -Tor Bella Monaca) sono quelli dove si è registrata l’astensione maggiore al ballottaggio. Proprio Tor Bella Monaca (la periferia Est di Roma con il reddito pro capite più basso della città) è stato l’unico municipio dove Michetti ha battuto Gualtieri.

«Abbiamo vinto, è stata una bellissima vittoria, larga e bella», ha commentato Gualtieri: «Voglio ringraziare tutti – ha aggiunto – anche i miei avversari. E voglio ringraziare Carlo Calenda per il contributo di idee che ha portato in questa campagna elettorale, ma anche Virginia Raggi per l’impegno che ha profuso in questi anni. Ringrazio il mio avversario Enrico Michetti che mi ha chiamato e si è complimentato. Ha condotto un confronto civile». Michetti, in una conferenza stampa lampo, così ha commentato la sconfitta: «Faccio gli auguri al sindaco, perché Roma è la cosa più importante, credo che abbiamo dato il massimo e in queste condizioni abbiamo fatto ciò che si poteva».

Ora per Gualtieri inizia la fase più difficile, quella che deve portare alla formazione della nuova giunta e alla risoluzione dei problemi della città. «Voglio rivolgermi a tutte le forze sociali, economiche, produttive: è il tempo di realizzare un grande patto per lo sviluppo e occupazione», ha detto. Gualtieri sarebbe orientato ad affidare due ruoli chiave della giunta, l’assessorato al Bilancio e quello all’Urbanistica, a due tecnici (per il Bilancio potrebbe attingere al ministero dell’Economia da lui già guidato). Poi ha già detto che spazio sarà dato alle donne e ai giovani. Sembra avere un posto già assicurato Sabrina Alfonsi, ex presidente del I municipio, e record di preferenze nella lista Pd. Come pure potrebbero entrare in giunta Giulia Trempesta (33 anni, dal 2013 in consiglio Comunale e già vicina a Gualtieri), l’imprenditrice Monica Lucarelli (capolista della lista civica Gualtieri e tra le più votate), Alessandro Onorato (40enne, in consiglio comunale dal 2008 e coordinatore della lista civica Gualtieri) e Beatrice Lorenzin (deputata e presidente del comitato Gualtieri).

Tra le prime grane per il neosindaco ci sarà la questione dei rifiuti. La nuova discarica di servizio. La giunta regionale guidata da Nicola Zingaretti (ieri in piazza a festeggiare con Gualtieri) si prepara a commissariare il Comune per la mancata indicazione del sito da parte della giunta uscente. Difficile che la decisione sia presa senza almeno consultare il nuovo sindaco.

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