Il CommentoAmministratori

I candidati sindaci dimenticano la lotta al Covid

Partecipare attivamente alla ricostruzione dell'assistenza territoriale: compito irrinunciabile

di Ettore Jorio

Il 3 e 4 ottobre andranno al voto venti comuni capoluogo di provincia, di cui sei sono capoluogo di regione e cinque città metropolitane. In queste realtà i cittadini chiamati a esprimere il voto meriterebbero una particolare cura dei candidati a sindaco (e non solo). Gli amministratori avranno l'onere, tra l'altro, di rappresentare gli impegni assunti in materia di miglioramento delle prestazioni sociali e sanitarie. Lo dovranno fare attraverso un'accurata programmazione che tenga anche conto di quella del governo regionale e di quella statale emergenziale. Un tema che interessa non solo gli aspiranti alle poltrone di sindaco delle grandi città, ma tutti i 1.349 Comuni al voto, compresi quelli nelle regioni a statuto speciale.

Questo è un dovere impellente, divenuto inderogabile nella contingenza epidemica. Il fatto è che a eccezione di qualche sindaco dimostratosi più sensibile, gli altri hanno esercitato, nella lotta al Covid, un ruolo nettamente al di sotto del potenziale esercizio di potere che le norme assegnano loro. I più sono sembrati certificatori passivi del disastro più che protagonisti attivi, come preteso per chi è chiamato dalla normativa a essere una concreta espressione della massima autorità sanitaria locale.

Un compito irrinunciabile dei sindaci sarà di partecipare attivamente alla ricostruzione dell'assistenza territoriale, non solo attraverso un corretto esercizio della Conferenza dei sindaci in collaborazione con le aziende sanitarie territoriali, ma proponendo la migliore individuazione di aree vaste sulla quali agire con puntualità e spessore scientifico. Il territorio, che dovrà passare da esempio dell'abbandono a sistema dell'assistenza reale garantita, ha bisogno del loro intervento. Un'attività, questa, che dovrà essere svolta con l'attenzione necessaria, nel garantire l'assistenza sociale quale funzione fondamentale dei Comuni e soprattutto nell'individuare i presupposti essenziali per una corretta ristrutturazione dell'assistenza territoriale sanitaria di nuova generazione, che vedrà nelle case di prossimità uno strumento fondamentale.

I sindaci dovranno rendersi parte attiva di ciò che nel sistema sociosanitario è sempre stato trascurato, nonostante la sua primaria essenzialità. Dovranno farlo attraverso un impegno istituzionale a rilevare i bisogni epidemiologici della popolazione e a verificare gli indici di deprivazione socio-economica che impediscono di ricorrere a un'assistenza alternativa a quella accreditata dal sistema sanitario regionale.