Fisco e contabilità

I rifiuti escono dal Fondo di solidarietà comunale 2021

Si applica la nuova metodologia per i fabbisogni standard revisionata a settembre 2020

di Patrizia Ruffini

Nel fondo di solidarietà comunale 2021 arriva una dote di 100 milioni aggiuntivi rispetto allo scorso anno. L'accordo sul decreto di distribuzione ottenuto in Conferenza Stato città il 12 gennaio, vede come novità per il 2021 l'applicazione della neutralizzazione della componente rifiuti e della nuova metodologia per i fabbisogni standard revisionata a settembre 2020 (si veda Enti locali & edilizia del 13 gennaio).

Il fondo di solidarietà (Fsc) è ripartito per legge in due quote, una ristorativa (3,818 miliardi di euro) e una tradizionale (2,347 miliardi). La prima componente è suddivisa sulla base del gettito effettivo di Imu e Tasi, con l'obiettivo di compensare i Comuni delle minori entrate dovute ai vari regimi di esenzione dalle imposte locali, approvati nel corso del tempo. La componente tradizionale, invece, è assegnata in parte secondo il criterio della compensazione della spesa storica, e in parte (per i Comuni delle Regioni a Statuto ordinario) attraverso criteri di tipo perequativo, basati sulla differenza tra capacità fiscale e fabbisogni standard. Nello specifico, se la capacità fiscale è inferiore al suo fabbisogno standard, l'ente riceve una quota maggiore del fondo, mentre al Comune che presenta un fabbisogno inferiore alla sua capacità fiscale sarà applicata una riduzione della quota spettante.

La quota del Fsc attribuita secondo criteri perequativi è incrementale, con percentuali crescenti al fine di giungere al completo superamento del criterio della spesa storica nel 2030.

Con il riparto del Fsc 2021 sono completamente neutralizzati gli effetti generati dalla componente rifiuti sul calcolo della differenza tra capacità fiscale e fabbisogni standard, coerentemente con quanto deciso dalla Commissione Tecnica per i Fabbisogni Standard - Ctfs nella seduta del 13 ottobre 2020. La nuova metodologia, sviluppata da Sose e approvata dalla Commissione, prevede che la funzione rifiuti venga esclusa dal calcolo del riparto perché il gettito generato dalla Tari copre interamente il costo sostenuto per la funzione di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani.

Il riparto del Fsc 2021 tiene conto inoltre delle novità metodologiche approvate dalla commissione tecnica il 30 settembre 2020, riguardanti la determinazione dei fabbisogni standard per la funzione sociale dei Comuni e per la funzione viabilità e territorio.

Per i servizi sociali, a differenza di quanto operato nella precedente metodologia che considerava le differenziazioni regionali nell'analisi della spesa, viene presa in considerazione una specificazione territoriale a livello provinciale, al fine di cogliere meglio gli elementi che differenziano i vari livelli di spesa. Nella funzione sociale non viene considerato il servizio di asili nido, che viene stimato a parte.

Ancora, per andare incontro alle richieste degli enti, la nuova metodologia approvata per la funzione viabilità e territorio modifica la variabile principale considerata, che non è più rappresentata dalla popolazione, bensì dal numero di «Unità immobiliari complessive», date dalla somma del numero totale di abitazioni, pertinenze e immobili non residenziali. Questa variabile è stata giudicata più idonea a cogliere la differenziazione di spesa degli enti locali, mentre la popolazione mantiene un ruolo importante all'interno della nuova funzione, riuscendo a cogliere le situazioni di maggiore densità abitativa. In sostanza questa modifica assegna maggiore rilevanza alla consistenza di immobili nel territorio, per cogliere più correttamente sia i fabbisogni di comuni che registrano forti presenze di non residenti proprietari di seconde case, sia i fabbisogni dei comuni che registrano fenomeni di spopolamento.

Infine, il ministero dell'Interno provvederà a erogare quanto spettante a titolo di Fsc per l'anno 2021 in due rate, che saranno versate entro i mesi di maggio e ottobre 2021. Se gli stanziamenti di cassa del ministero dell'Interno avranno disponibilità sufficiente, con la prima rata i Comuni riceveranno il 66 per cento dell'importo.

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